Il post-fotomontaggio di Stefano Gargioni che rievoca Auschwitz
Ancora una volta il dirigente scolastico Stefano Gargioni si è fatto notare in negativo. Dopo la sua presa di posizione contro il certificato verde, il preside dell’istituto Perlasca di Ferrara si è reso protagonista di un ignobile post su Facebook nel quale, attraverso un fotomontaggio, viene accostato il Green Pass al campo di concentramento di Auschwitz: la tristemente famosa scritta “Arbeit Match Frei” del cancello di Auschwitz è stata infatti sostituita dal professore con “Il Greenpass Rende liberi”.
Il deprecabile gesto di Gargioni, non nuovo a queste uscite di ‘dubbio gusto’, che non possono nemmeno essere definite provocazioni, non poteva che scatenare un coro di dissensi e condanne, da parte della politica ferrarese e non solo.
A partire da alcuni parlamentari, tra cui il deputato responsabile della politica estera del Pd in segreteria nazionale Emanuele Fiano, la senatrice ferrarese del Pd Paola Boldrini e il senatore Vasco Errani di Articolo 1-Mdp. Fiano ha annunciato di voler chiedere con un’interrogazione, insieme al collega Luca Rizzo Nervo e a tutto il gruppo Pd, di “estromettere questo soggetto dall’insegnamento e dalla direzione scolastica“. “Usa una tragedia e la irride – dice Fiano – calpestando la memoria di milioni di morti innocenti con la volgarità oscena del suo esempio. A me questo fotomontaggio fa vomitare. Per fare il suo lavoro bisogna dimostrare di aver conosciuto la lezione della storia e di saperla trasmettere”. Rizzo Nervo ricorda che Gargioni è “già noto per le offese al Presidente della Repubblica Mattarella, per le ripetute campagne social contro i vaccini”, mentre “da giorni imperversa contro il green pass”, e ritiene il suo comportamento anche in questo caso “indegno ed inaccettabile”. Per Paola Boldrini “Gargioni ha superato il limite della decenza. Confido che le istituzioni scolastiche prendano seri provvedimenti. Non è ammissibile che un dirigente, nella fattispecie dell’Istituto Comprensivo Perlasca, quindi un insegnante ed educatore, paragoni l’obbligo vaccinale all’Olocausto. Non è ammissibile che per fare propaganda, perché questa è, evochi l’immagine dei campi di concentramento. Si deve avere rispetto per la storia, per la sofferenza dei sopravvissuti, per la cultura. Sono indignata. Gargioni nell’esercizio del suo ruolo ci ha abituato a imbarazzanti provocazioni, non ultima il rifiuto di sottoporre il personale al controllo del green pass, guadagnando un ammonimento dall’Ufficio Scolastico Provinciale. E non importa che questa ultima ‘trovata’ sia stata divulgata via social, perché si rappresenta il pubblico anche nel privato. Comportamenti come questo minano la sicurezza e l’autorevolezza della scuola. Esprimo sdegno non solo come vice presidente della Commissione Sanità in Senato, che ha a cuore la salute e la sanità. Ma anche come membro della Commissione parlamentare Infanzia e Adolescenza, dove parallelamente si sta lavorando per cercare di ridurre i danni creati da quasi due anni di pandemia, che hanno disorientato studenti e famiglie. Non è ammissibile che mentre si fa ogni sforzo per tornare a una normalità fatta di libertà di circolazione e possibilità di tornare a relazionarsi tra individui, un dirigente vada non solo nella direzione contraria, ma nella direzione di schiaffeggiare quell’ormai 80 per cento di cittadini che si sono vaccinati nel rispetto dei valori della collettività”. E’ Articolo 1-Mpd Ferrara, poi, ad annunciare un’interpellanza del senatore Vasco Errani che verrà discussa già martedì: “È doveroso infatti interrogare tutte le istituzioni coinvolte, particolarmente quelle scolastiche, sulla gravità di questa condotta e sull’incompatibilità evidente con il ruolo rilevantissimo ad oggi ancora esercitato dall’autore di queste irricevibili analogie”. Intanto fonti del Ministero dell’Istruzione hanno fatto sapere che verrà avviato un procedimento disciplinare nei confronti del preside.
Il Partito Democratico di Ferrara, con una lettera a firma del segretario Nicola Minarelli indirizzata al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ha subito segnalato il post condiviso dal dirigente scolastico Stefano Gargioni: “È sconcertante che un dirigente scolastico, che dovrebbe essere prima di tutto un educatore dei nostri ragazzi, equipari il green pass al regime nazista. Tutto ciò si traduce in un vero e proprio insulto alle vittime della Shoah e ai tanti cittadini morti di covid che testimonia la straordinaria inadeguatezza di questo dirigente scolastico e per questo sollecitiamo un rapido intervento degli organi competenti del Ministero”. A Gargioni, inoltre, il Pd ricorda che “la sua militanza politica nella destra ferrarese è finita da tempo e dovrebbe saper conciliare le proprie dichiarazioni con il ruolo per cui è pagato dallo Stato, se proprio non intende studiare l’abc della storia. Abbiamo appreso – concludono dal Pd ferrarese – che il deputato Emanuele Fiano depositerà un’interrogazione alla Camera dei Deputati già lunedì e, per parte nostra, seguiremo da vicino gli sviluppi lavorando con i parlamentari del Pd ferrarese. Siamo fermamente convinti che la scuola pubblica deve essere difesa da certi elementi”.
Fra gli indignati figura anche referente scuola e cultura del Pd di Ferrara, Enrico Segala, che ha voluto specificare di essere l’ultimo degli indignati, in quanto “il diritto di indignarsi per primi spetta ai sopravvissuti dell’olocausto, ai parenti delle vittime e a coloro i quali hanno vissuto, anche indirettamente una terribile pagina della storia moderna”, e a seguire “i medici, gli infermieri e tutti i sanitari che hanno vissuto sulla pelle la pandemia lavorando turni infiniti assediati in ospedale”, nonché “i familiari delle tante, troppe vittime uccise dal virus”.
Dai più parti, insomma, questa volta si attendono provvedimenti seri nei confronti di Stefano Gargioni. E molti occhi sono puntati sull’Ufficio Scolastico Territoriale, la cui dirigente Veronica Tomaselli ha preferito non commentare la vicenda riferendo tuttavia che “la situazione è attenzionata dal mio ufficio e dalla direzione regionale… e l’asticella è alta”.
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