Da giorni rimbalza da una pagina facebook all’altra un manifesto che reclamizza il lavaggio di trattori.
Si tratta di uno degli eventi clou del Pitonenfest 2021, festival dal sottotitolo “Spensierati bifolchi in festa”, organizzato a Pilastri e patrocinato dal Comune di Bondeno.
La kermesse, che si terrà dal 17 al 19 settembre, prende il nome da una delle birre dell’Azienda Agricola Fabbri’s e all’interno vende i suoi prodotti, ma è organizzata dall’azienda Strabilia. Partner sono Birra Fabbri’s, Officina Design Cafè, Polisportiva Pilastrese e Archibugio Ferrara.
L’evento in questione è il “Sexy lavaggio di trattori bifolchi”. Nella locandina che lo pubblicizza compaiono tre ragazze in abiti succinti intente a riempire di schiuma e di acqua lamiere e pneumatici.
Quanto basta per far scrivere all’Udi di Ferrara una “Lettera aperta ai bifolchi di Pilastri (Illinois)”. “Cari Bifolchi – scrive l’associazione – , il vostro Pitonenfest merita un premio alla sincerità. Vi autodescrivete come “Spensierati bifolchi in festa” e, obiettivamente, chi può darvi torto? A guardar le vostre locandine, viene da dire che bifolchi lo siete, e non si discute. Certo, viene da chiedersi cosa vi affascini dell’atmosfera da Illinois anni ’50 che avete ricostruito. Però, per carità, i gusti son gusti”.
Questo per quanto riguarda il festival in generale. Ma il problema risiede proprio in quella locandina, con la quale gli organizzatori, afferma l’Udi, scivolano “pesantemente sul Sexi lavaggio dei trattori bifolchi, che non ha niente di originale né di sincero. Perché di uomini che girano per strada con canottiera e petto villoso e pensano di vivere nel vecchio West ne troverete un sacco, ma le donne si travestono da bambole porno per lavare in modo sexi i vostri trattori come fossero divinità da adorare dove stanno? Probabilmente solo dentro le vostre teste. Ma, appunto, così ci deludete. Non vi sembra un’immagine vecchia, superata, bifolca sì ma non abbastanza da essere riabilitata a ‘performance sporcacciona’?”.
“Quest’epoca ci ha abituato a tutto”, riflette l’associazione, che immagina già “chi legge stia già pensando che siamo bacchettone, moraliste e via andare. Ma il problema non è la nostra cifra etica”.
Il problema “è la vostra cifra etica, e di tutte le persone – donne e uomini – che ci faranno una risata sopra, che penseranno che, sì, le donne possono essere usate anche per quello, che magari verranno a vedere lo spettacolo e ci porteranno anche i bambini”.
“Questo è il problema”, prosegue l’Udi, che chiude con un parole molto forti: “Quante volte sentiamo dire che i reati di violenza sessuale sono un fenomeno culturale? Ecco, appunto”.
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