Mille presenze ogni sera, che hanno sempre esaurito il numero massimo di accessi consentiti, con 76 concerti, presenze da fuori città e iniziative collaterali: è quanto emerso dal bilancio conclusivo dell’edizione 2021 del Ferrara Buskers Festival.
Secondo i dati diffusi dagli organizzatori, si è registrato sold out sia nella data di anteprima di Comacchio (24 agosto) che in tutte quelle di Ferrara (25-29 agosto). Sul fronte delle vendite di biglietti, la forma maggiormente utilizzata è stata quella dell’acquisto online (75,6%) rispetto alla vendita one to one (24,4%).
Il 20% del pubblico totale era per la prima volta a Ferrara, un altro 20% era già venuto in precedenza solo per seguire il festival mentre il 32,7% ha partecipato per la prima volta. La provenienza esterna alla città è stata da Bologna, Milano, Padova, Verona, Parma, Roma, Venezia.
Gli hotel di Ferrara, nella settimana del festival – quella tra il 22 e il 29 agosto, hanno registrato un’impennata di oltre il 15% della vendita di camere rispetto al 2020 con un 93% di occupazione dell’intero ricettivo della città (Hotel, B&B).
“La riorganizzazione del Ferrara Buskers festival all’interno del Parco Massari – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli – è stata una scommessa vinta, un modo di riuscire a pensarsi in una strada nuova che era l’unica possibile e che ha offerto opportunità rinnovate e anche inedite di stare insieme. La volontà di non mollare mai ha dato ottimi risultati per una manifestazione che ha un’identità che è sovrapposta al nome della città di Ferrara e alla quale dico grazie ancora”.
A confermare la bontà delle scelte anche i dati complessivi che riguardano il turismo portati dall’assessore al Bilancio, Turismo e Commercio Matteo Fornasini, che ha rilevato “i dati incoraggianti ottenuti con un grande impegno e sforzo degli organizzatori” e testimoniati da riscontri come quelli legati alla vendita della “MyFe card che può essere richiesta da chi si ferma almeno una notte in città e che nel 2019 aveva ottenuto 1.599 richieste, nel 2020 2.274 e nel 2021 ben 3.224”.
“È stato il più bel concerto che io abbia vissuto”, ha sottolineato poi con molto coinvolgimento la presidente Rebecca Bottoni che fin da bambina frequenta l’evento di cui il padre è tra i fondatori. E ha spiegato: “Non mi era mai capitato di vedere il pubblico e gli artisti che l’ultima sera piangono. La necessità di dotarsi del biglietto ha portato dentro al parco solo chi era veramente interessato, rispetto a quanto avveniva in strada e che era inevitabilmente contaminato dalle distrazioni”.
Un successo ribadito dal direttore artistico Stefano Bottoni, che ha fatto notare come “questo che io definisco il ‘festival in un bosco’ è stato contraddistinto da uno slogan, che è ‘Torniamo a respirare’ che si è rivelato davvero di buon auspicio, riuscendo a far decollare lo stare insieme con un modo di intendere un certo tipo di socialità, creando delle situazioni affettive all’interno di quei quattro ettari”.
La project manager del Festival Erika Sarson ha osservato come “il festival, fin da quando è nato, ha aiutato la città a crescere e lo ha fatto anche in questo caso, in cui è stato necessario cercare un luogo contingentato dove svolgere la manifestazione. Chi è venuto da fuori comunque ha girato nella città e nel nostro centro storico fermandosi nei locali. Resta poi il fatto che ancora una volta il festival ha creato quella contaminazione artistica e culturale che ha fatto sì che siamo riusciti a far fare il giro del mondo al nostro pubblico rimanendo a Ferrara”.
Il portavoce del questore Giuseppe De Baptistis, infine, ha rimarcato come “Ferrara è la città che in questi ultimi due anni ha ha promosso più eventi e noi, come Polizia di Stato, abbiamo sempre spinto affinché andassero a buon fine, sempre nel rispetto delle regole e delle necessarie limitazioni”.
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