
Il procuratore Andrea Garau
Nessuna bocciatura della Procura, tutt’al più una bocciatura di “una richiesta della difesa” e a suo danno, perché da via Mentessi era stata tesa una mano. Arriva dopo più di un mese la presa di posizione del procuratore della Repubblica Andrea Garau su uno degli ultimi eventi giudiziari in merito all’indagine sui contagi e decessi legati al Covid-19 nelle Residenze “Caterina” e “Paradiso”.
A luglio il gip Vartan Giacomelli aveva rigettato una richiesta di incidente probatorio avanzata dalle difese degli indagati dopo che i pm Barbara Cavallo e Fabrizio Valloni avevano demandato “accertamenti irripetibili” a due loro consulenti. Per il giudice, in breve, non era chiaro quali fossero tali accertamenti e dunque se fossero davvero irripetibili, per questo aveva bocciato la richiesta avanzata dalle difese di nominare un perito super partes. In sostanza, per le difese, sarebbe stata in realtà una bocciatura del lavoro della procura.
Non così per il procuratore capo Garau: “Non posso concordare con tale impostazione – spiega -. Nel corso delle attività di indagine, compiute senza soluzione di continuità sin dalla iscrizione della notizia di reato e ancora in corso, finalizzate alla ricostruzione delle circostanze che hanno determinato i contagi sviluppatisi nelle strutture ‘Residenza Caterina’ e ‘Residenza Paradiso’ in Ferrara nei mesi di dicembre 2020-febbraio 2021, la Procura ha ritenuto necessaria la nomina di due consulenti tecnici (in particolare, di un medico infettivologo e di un esperto in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro)”.
“Pur potendo tecnicamente procedere alle attività senza alcun avviso alle parti – osserva Garau -, l’Ufficio ha ritenuto opportuno svolgere gli accertamenti, attesa la loro complessità, nel pieno contraddittorio con le stesse, proprio allo scopo di concedere maggiori e ulteriori garanzie alle difese (le quali, altrimenti, non avrebbero potuto interloquire con i consulenti del pubblico ministero e partecipare alle operazioni)”.
In questo contesto proprio le difese hanno avanzato una riserva di incidente probatorio, poi formalizzata con la richiesta al giudice di far compiere quegli accertamenti a un proprio perito. Richiesta, come detto, respinta dal gip che ha rilevato, lo riporta lo stesso procuratore capo,“come dagli atti non si potesse evincere la natura irripetibile e non differibile degli accertamenti, dovendo l’attività, in pratica, rientrare nello svolgimento delle indagini preliminari sotto la direzione della sola procura che, a questo punto, è legittimata a svolgere gli accertamenti tecnici del caso in assenza di contraddittorio tra le parti”.
In sostanza, dice Garau, il rigetto “non equivale ad un ‘blocco’ degli accertamenti, ma alla riconducibilità degli stessi ad attività che la Procura potrà svolgere in assenza di qualsivoglia partecipazione o interlocuzione con le difese, con un loro evidente danno, nell’ambito delle indagini preliminari”.
In ogni caso, assicura Garau, la procura “continuerà serenamente a svolgere la propria attività allo scopo dell’obiettiva ricostruzione dei fatti e dell’accertamento della verità”.
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