È uno studioso di spicco il tecnico scelto dalla Spal per realizzare il progetto di messa in sicurezza dello stadio Paolo Mazza di Ferrara richiesto dalla procura per la concessione del dissequestro.
Si tratta del professor Gian Michele Calvi, direttore dello Studio Calvi e professore ordinario di Tecnica delle costruzioni presso la Scuola universitaria superiore di Pavia.
A lui è affidato l’incarico di elaborare il progetto relativo all’adempimento delle prescrizioni contenute nel provvedimento di revoca del sequestro preventivo dello Stadio “Paolo Mazza” emesso il 24 agosto scorso dopo che erano stati messi i sigilli sia nella curva est che nella tribuna nord.
Calvi, con il suo gruppo di ricerca, nel 2020 ha vinto lo “Iabse Award” assegnato dall’Association for Bridge and Structural per il lavoro scientifico “C’era una volta in Italia: Il racconto del ponte Morandi”, in cui ha analizzato la storia dell’infrastrutture e le cause del suo tragico crollo, avvenuto il 14 agosto 2018, che ha causato la morte di 43 persone.

Gian Michele Calvi (foto da studiocalvi.eu)
Il suo ricco curriculum – che riprendiamo dalla pagina dell’Università di Pavia – lo vede, tra le altre cose, fondatore e direttore della Fondazione Eucentre, membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Gem (Global Earthquake Model); autore di oltre 300 pubblicazioni su temi di progettazione e valutazione di diversi tipi strutturali; progettista, direttore dei lavori, consulente, collaudatore di centinaia di opere, tra le quali il viadotto di Bolu, in Turchia, con 119 campate, il ponte strallato Rion Antirion, in Grecia, lungo 2.883 m, la ricostruzione seguita al terremoto di L’Aquila, 2009, con 185 edifici sismicamente isolati per mezzo di circa 7.000 isolatori, completato in circa sei mesi. Dal 2012 è uno dei direttori della International Association of Earthquake Engineering, cui sono associati 52 paesi.
La procura, una volta concluse le indagini sui lavori di adeguamento dello stadio ai nuovi standard della Serie A, aveva riproposto il sequestro di parte delle strutture (Curva est e copertura della Gradinata nord) considerate a richio crollo dal consulente tecnico, il prof. Carlo Pellegrino, anche dopo i lavori di adeguamento eseguiti dopo il primo sequestro del luglio 2019. Il gip lo aveva concesso e poi la procura ha ‘liberato’ lo stadio, a condizione però che venga realizzato un progetto esecutivo di messa a norma.
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