Mafia nigeriana. Ultimo atto in Cassazione
Si avvicina l'ultimo atto della vicenda processuale nata dalla maxi-inchiesta sulla mafia nigeriana a Ferrara
Si avvicina l'ultimo atto della vicenda processuale nata dalla maxi-inchiesta sulla mafia nigeriana a Ferrara
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Ausl di Ferrara, condannandola a pagare 366.890 euro come risarcimento dei danni nei confronti dei famigliari di Cristiano Turati, il 46enne morto - il 20 ottobre 2016 - dopo il ricovero all'ospedale del Delta di Lagosanto
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Un traffico di anabolizzanti e sostanze dopanti tra le province di Ferrara, Rovigo, Milano e Pavia. È quello scoperchiato dalla Procura di Ferrara in un'inchiesta connessa a quella aperta per la tragica fine di Elia Ricci, il 26enne pescatore e culturista di Goro, morto improvvisamente a dicembre 2020 per un malore fulminante
Il coordinamento degli assessori regionali alle Politiche Agricole, all’unanimità, ha riconosciuto le ragioni della filiera agricola del fiore di canapa industriale e ha formalmente richiesto al Governo la modifica dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza
Sarà il medico legale Letizia Alfieri a eseguire l’autopsia sul corpo di Mikel Gjini, l’operaio edile di 38 anni trovato sabato sera privo di vita sul ciglio della strada in via Ticchioni, di fronte al palazzo in cui viveva.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla pm Isabella Cavallari, soprattutto dopo che un testimone si è presentato in questura e ha raccontato di aver visto un corpo cadere proprio da quel palazzo, si sono riorientate verso l’ipotesi del suicidio, dopo che un primo momento era parsa consistente quella di un investimento da parte di un pirata della strada. Anche i primi esami esterni eseguiti dal medico legale sembravano supportare la possibilità di un omicidio stradale, ma in strada non sono stati osservate altre tracce – frenate, frammenti di auto, ad esempio – e le immagini delle telecamere presenti in zona, da quanto si apprende, non hanno dato conferma del passaggio di auto.
L’ipotesi del suicidio non convince comunque la famiglia di Gjini, la cui sorella è assistita ora dall’avvocato Alberto Bova: “Non siamo convinti – ribadisce il legale – e non c’erano segnali, anche perché aveva le valigie pronte per la partenza in Albania per andare a trovare la moglie e i due figli con i quali poi sarebbe venuto qui a Ferrara”.
Al momento ogni pista viene battuta dagli inquirenti in attesa che l’autopsia contribuisca a far luce sulla tragica morte del 38enne. L’incarico per eseguirla verrà conferito mercoledì mattina.
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