Politica
24 Aprile 2021
La parlamentare ferrarese ha presentato il rendiconto dell'attività 2018-2021

Boldrini presente a oltre il 98% delle sedute in Senato

di Redazione | 3 min

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Fanno sempre notizia le assenze, per una volta sono le presenze a balzare all’occhio: Paola Boldrini, senatrice ferrarese del Pd, è stata presente al 98,22% delle sedute in Aula.

È il dato che più spicca nella rendicontazione parlamentare 2018-2021 presentata venerdì 23 aprile in conferenza stampa, via remoto, dalla vice presidente Commissione Sanità in Senato, componente della commissione parlamentare Infanzia e Adolescenza e promotrice dell’intergruppo parlamentare di recente costituzione sulla cronicità.

A condurre i lavori, Ester Maragò, giornalista di Quotidiano Sanità.

I numeri dal 2018, data d’inizio del secondo mandato, a oggi: 25 i disegni di legge di cui è stata prima firmataria; 75 i Ddl di cui è stata cofirmataria; 4 le proposte di legge diventate legge anche mediante l’assorbimento di altre proposte: dal riconoscimento della cefalea primaria cronica alle disposizioni in materia di educazione civica. Oltre a mozioni, inchieste parlamentari e proposte oggi all’esame delle Commissioni, prima fra tutte l’istituzione dello psicologo delle cure primarie.

Il fil rouge è il Covid, che ha fatto emergere con forza l’esigenza del rafforzamento del Servizio sanitario nazionale, a partire dal consolidamento della medicina territoriale, cui Boldrini dedica un focus, sottolineando che risponde alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e alla tendenza ad ospedalizzare meno a favore della domiciliarità, “quando è possibile”.

Tra gli approfondimenti, l’istituzione dell’Infermiere di Comunità e famiglia, la riforma della figure dell’operatore socio sanitario (Oss) e, appunto, l’istituzione dello psicologo delle cure primarie. Tutte tese a rafforzare la medicina territoriale.

Ancora, si riportano i risultati raggiunti tra prima e seconda legislatura (Boldrini è entrata alla Camera, nel gennaio 2015, ndr), tra cui l’inserimento della medicina di genere nel Ssn; l’approvazione per la legge sulla costituzione del Registro nazionale dei tumori; l’istituzione della Rete nazionale della talassemia e delle emoglobinopatie; gli avanzamenti in materia di fibromialgia, su cui ha presentato il disegno di legge finalizzato al riconoscimento della patologia, per cui si attende inserimento in Lea (Livelli essenziali di assistenza).

Spazio anche a Ferrara, sua città di elezione, per cui sottolinea il senso di responsabilità che l’accompagna nel rappresentare un territorio, in un’azione parallela, Paese e Ferrara.

Nello specifico cita il suo impegno per il Piano Periferie, per la salvaguardia della Camera di Commercio, per l’istituzione di un tavolo al Mise sulla difesa del quadrilatero della chimica, rimarcando come le battaglie di un territorio siano «spesso le battaglie di altri territori». Di qui l’importanza “di un lavoro di squadra”.

Una rendicontazione che Boldrini ha inteso come un atto di trasparenza. “Perché è nostro dovere raccontare ciò che facciamo e sfatare il luogo comune di una classe politica impermeabile ai problemi dei cittadini. Gli strumenti per verificare quel che facciamo ci sono, sono disponibili ma soprattutto accessibili. Verificare il nostro lavoro sarebbe un diritto, eppure lo si giudica spesso senza cognizione di causa”. Una rendicontazione che non ha la presunzione di essere esaustiva, ma che mette l’interlocutore nelle condizioni di accedere a ogni approfondimento.

All’evento hanno presenziato i vertici nazionali di federazioni, ordini, associazioni di medici e pazienti.

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