Non 14 mila anni fa, come si è ritenuto fino ad oggi, ma molto più probabilmente almeno 3 mila anni prima, i nostri antenati Sapiens iniziarono a colonizzare l’arco alpino.
A ridatare questa tappa, essenziale per costruire la storia e la genetica dei popoli europei contemporanei, è lo studio appena pubblicato su Current Biology da un gruppo di archeologi dell’Università di Ferrara insieme agli atenei di Bologna e di Padova e altri centri di ricerca nazionali e internazionali di paleogenetica e genomica.
“L’Homo Sapiens arrivò dall’Oriente in Europa circa 45-40 mila anni fa, dando inizio a un periodo caratterizzato da importanti flussi migratori per adattarsi alle condizioni ambientali e alle oscillazioni climatiche. Riuscire a mappare questi spostamenti è fondamentale per conoscere la nostra storia e il patrimonio genetico dei popoli di oggi” spiega la professoressa Federica Fontana della sezione di Scienze Preistoriche e Antropologiche del Dipartimento di Studi Umanisitici di Unife.
La ricerca ha preso in esame il DNA contenuto in una mandibola risalente a 17 mila anni fa, ritrovata durante gli anni ’60 nel sito di Riparo Tagliente, in provincia di Verona, dove le indagini sono oggi dirette dalla professoressa Federica Fontana della sezione di Scienze Preistoriche e Antropologiche del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife.
“Per la sua posizione e la datazione dei reperti, Riparo Tagliente è uno dei siti preistorici più preziosi d’Europa: è il più antico sito noto nell’arco alpino dopo lo scioglimento dei ghiacciai. Fu scoperto nel 1958, e dal 1967 l’Università di Ferrara ne dirige gli scavi rinvenendo numerosi reperti, tra cui la più antica sepoltura umana delle Alpi e la mandibola oggetto del presente studio.
L’analisi del DNA estratto dalla mandibola di Riparo Tagliente dimostra che l’individuo, un giovane uomo vissuto 17 mila anni fa, presenta affinità genetiche con uomini vissuti in Europa orientale ed Asia occidentale fino addirittura a 19 mila anni fa. Ciò suggerisce che i movimenti di popoli attraverso l’Europa siano precedenti alla ricolonizzazione delle Alpi dopo il picco dell’ultima glaciazione e siano quindi rimasti sempre attivi, anche durante le fasi più fredde.
“I risultati ottenuti aprono nuovi orizzonti sulla ricostruzione delle migrazioni che hanno attraversato l’Europa meridionale e che hanno contribuito a formare il background genetico di tutti gli europei contemporanei: un processo che fino ad oggi si credeva invece legato, anche a sud delle Alpi, all’affermarsi di condizioni climatiche decisamente più miti” spiega il primo autore del paper Eugenio Bortolini di Unibo.
La mandibola di Riparo Tagliente è esposta nel Museo di Storia Naturale di Verona e lo studio è stato svolto previa autorizzazione della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio (SAPAB) per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, grazie alla disponibilità offerta dal Museo di Storia Naturale di Verona.
L’articolo originale Early Alpine occupation backdates westward human migration in Late Glacial Europe è stato pubblicato il 21 aprile 2021 sulla rivista scientifica Current Biology.
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