Di giorno faceva il difensore dei diritti delle donne e di notte tutt’altro. “Una doppia personalità” secondo la conduttrice de Le Iene Alessia Marcuzzi, tanto da definire il protagonista del servizio che sta per esser messo in onda come “Dottor Jekyll e Mister Hyde”.
È la storia di Davide “Magno” Magnani, ferrarese di 54 anni, musicista, scrittore, arrestato dai Carabinieri con l’accusa di sfruttamento della prostituzione aggravato. Il servizio è andato in onda in ultima fascia martedì scorso anche a causa delle immagini da “vietato ai minori” che immortalano le imprese dell’uomo.
A incastrarlo è stato un altro ferrarese, un ragazzo che mentre sta guardando un sito di incontri e si imbatte in un annuncio. “Una coppia che cercava un terzo per una gangbang”, spiega all’inviato delle Iene Luigi Pelazza. Scatta il contatto. Il ragazzo chiama. A rispondere è Magnani che per convincerlo gli manda delle foto della ragazza (una studentessa universitaria ventenne, nata e residente a Ferrara. Come scopriranno in seguito i Carabinieri) nuda e mentre fa sesso con altre persone.
“Non sembrava che avesse nemmeno 18 anni” dice il complice, disposto a contattare Magnani e documentare con una telecamera nascosta il futuro incontro.
È un venerdì sera. L’appuntamento è presso un parcheggio a Ferrara. Da lì partono le indicazioni via telefono per raggiungere la casa dell’appuntamento. Gli apre la porta Magnani e gli presenta la ragazza delle foto. “Ogni tanto ci vediamo perché ci vogliamo bene” gli spiega quasi a giustificare la differenza d’età. Magnani lo accompagna in bagno per farsi dare i soldi.
Gli chiede 300 euro per la serata, anche se nell’annuncio non si parlava di corrispettivo. “Per me questa ragazza non è convinta di fare quello che fa e magari ha bisogno di aiuto” confiderà in seguito il complice, che per tutta la serata si limita a documentare di nascosto e declinare le offerte che gli vengono fatte.
Dopo pochi minuti arriva anche un altro cliente che mette sul tavolo una palla di cocaina. La ragazza viene invitata a dividerla in strisce e fa il primo tiro. “Brava bimba” si complimenta Magnoni.
Dopo qualche chiacchiera e qualche birra l’organizzatore aiuta la giovane a spogliarsi e lei si sposta sul divano con il terzo. Poi si aggiunge il 54enne e i tre salgono al piano superiore per un’orgia, ma la giovane si sente male. È costretta ad andare in bagno. Dopo un po’ si riprende e torna in camera per concludere il rapporto sessuale.
Magnani propone poi un nuovo incontro. “Mettiamo fuori cento euro a testa”. “Non serve” risponde la giovane. “A me piace pagare le donne, lo sai” replica il padrone di casa.
Il servizio prosegue con una ulteriore scoperta: il numero di cellulare di Magnani corrisponde a quello dell’associazione Meravitalia, che si occupa di combattere lo sfruttamento delle donne e propone iniziative per l’avanzamento sociale della donna.
Una collega di Pelazza chiama, fingendosi una possibile vittima da assistere.Al telefono risponde proprio lui: “sono Davide, il fondatore”. E fissa un appartamento nella ex Borsa di Ferrara.
Mentre Magnani è al tavolo con lei cerca di spiegarle le buoni azioni della sua associazione: “mia madre mi ha sempre insegnato di avere tanto rispetto”, “sentire che molte donne vengono trattate male è fuori dalla mia logica…”.
In quel momento arriva l’inviato delle Iene con il cameraman e svela la ‘trappola’. Lui prova ad abbozzare qualche giustificazione: “la coca non era mia”, “io non ho guadagnato soldi”, “non me ne sto approfittando, la ragazza ha bisogno seriamente…”.
“Di cosa, di uno come lei che la sfrutta?” ribatte l’inviato. “Sa che – incalza Pelazza – potrebbe aver commesso tre reati in un colpo solo: induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione? Ma non si fa schifo da solo?”.
Il dialogo inaspettato viene concluso con un “ora è finita, sa cosa vuol dire?”. “Che vado in galera” sibila Magnani, mentre arrivano due carabinieri che lo scortano all’esterno dove lo aspetta l’auto dell’Arma.
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