Attualità
26 Marzo 2021
Dosi per ora a disposizione solo di chi è già operatore sanitario. Così una cinquantina di allievi rischiano di non concludere il percorso formativo. Cappellari: "La sanità ne ha bisogno, vuoto normativo da colmare subito"

Tirocinanti Oss ‘sospesi’: le strutture li vogliono vaccinati, ma per loro il vaccino non c’è

di Redazione | 2 min

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(immagine di repertorio)

La normativa prevede che effettuino obbligatoriamente il tirocinio presso strutture sanitarie e socio-sanitarie, ma per farlo sono le stesse strutture (in particolare quelle assistenziali per anziani) a pretendere che siano vaccinati contro il Covid. Peccato però che la normativa sulle vaccinazioni si sia dimenticata di loro: allievi di corsi per Oss (Operatori socio sanitari) che hanno terminato la parte teorica e ora attendono di compiere il loro stage nelle strutture della provincia per portare a compimento il percorso di formazione.

Figure richiestissime, soprattutto in questo periodo di emergenza pandemica, ma che attualmente si trovano in una sorta di limbo, paradossalmente sospesi in attesa di determinazioni che non potranno che arrivare dall’alto. Perché attualmente i vaccini sono a disposizione solo per chi è già operatore sanitario, mentre loro ancora non lo sono, pur desiderando ardentemente di diventarlo.

Si trovano in questa situazione una ventina di allievi del corso Oss dell’Istituto Cappellari, più un’altra trentina di corsisti di un’altra struttura formativa ferrarese, in ansia per il fatto di non sapere se, vista la situazione di “impasse”, potranno o meno concludere la formazione e aspirare ad entrare quindi in qualche struttura sanitaria.

I tempi per loro sembrano essere strettissimi. L’inizio dello stage è infatti previsto per il 6 aprile, proprio nelle Cra, e al momento nulla di certo è dato sapere sulla possibilità di estendere le vaccinazioni anche ai tirocinanti in formazione.

Il titolare dell’Istituto Cappellari è moderatamente ottimista. “Attendiamo una risposta dalle autorità – dice Marco Cappellari – visto che vaccinare una cinquantina di ragazzi non mi pare rappresenti un problema, tenuto conto che non si tratta di persone che intendono passare davanti a chi ha già fissato il proprio turno di vaccinazione, ma per le quali il vaccino è necessario per poter poi operare a vantaggio delle strutture sanitarie e dei loro malati”.

In base a convenzioni e accordi già sottoscritti i corsisti dovranno compiere nelle strutture del territorio i loro stage. Prima nelle strutture sociali (225 ore), che sono proprio quelle che pretendono tirocinanti già vaccinati, quindi nelle strutture sanitarie (altre 225 ore).

“Al momento – aggiunge Cappellari – stiamo cercando di capire qual è l’autorità di riferimento che può fare leva sulla situazione e sbloccarla. Credo che sia questione di giorni, tenuto conto che in questo caso siamo di fronte a una “dimenticanza” normativa che potrebbe essere facilmente colmata. Nella situazione, peraltro, ci siamo cascati noi a Ferrara per primi, ma presto la cosa si ripeterà anche nel resto della regione non appena termineranno le fasi teoriche dei vari corsi”.

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