Una corretta raccolta differenziata degli imballaggi in plastica porta benefici all’ambiente e consente di ridurre i costi di gestione del sistema, con vantaggi per tutta la collettività. È il messaggio che Clara sta diffondendo attraverso la campagna “Sei sicuro di gettarlo nella plastica?”, che ha l’obiettivo di ridurre, all’interno dei sacchi e bidoni gialli, la presenza di materiali che non essendo imballaggi compromettono la qualità della raccolta.
In Italia infatti, qualunque sia il sistema di gestione dei rifiuti, nel contenitore della plastica vanno inseriti solo gli imballaggi, mai altri oggetti, anche se fatti di plastica o altri materiali sintetici. Vanno bene quindi bottiglie, flaconi, vasetti, pellicole, buste, blister, retine, confezioni, sacchetti, vaschette, cassette, vaschette, anche in polistirolo. Da qualche anno sono ammessi anche i piatti e bicchieri usa-e-getta in plastica e le grucce per abiti. Tutti i contenitori vanno sempre svuotati dal loro eventuale residuo, liquido o solido.
Ci sono invece molti articoli che pur essendo realizzati con materiali plastici, non sono imballaggi e non devono essere immessi nel sacco giallo. Tra questi giocattoli, tubi, ciotole, scolapasta, spazzole, sottovasi, tovaglie plastificate, ma anche accessori come zainetti, borse, occhiali. Tanto meno vanno inseriti oggetti in gomma come guanti in lattice, tappetini da doccia, ciabatte, materassini da palestra, ciambelle salvagente, braccioli e così via. Non vanno nel sacco giallo i contenitori per bevande in TetraPak o altri imballaggi in cartoncino, anche se plastificati, e neppure gli shopper biodegradabili e compostabili (le sportine per la spesa e i sacchettini per l’ortofrutta) utili invece per la raccolta dell’umido.
Dopo essere stati raccolti, i rifiuti contenuti nel sacco giallo vengono esaminati e controllati attraverso frequenti analisi a campione dai consorzi di filiera autorizzati al recupero degli imballaggi in plastica (Corepla, Coripet) tramite aziende certificate. Tutti gli imballaggi, contenitori e confezioni in plastica presenti possono essere riciclati trasformandosi da rifiuti in risorse di valore. Gli altri oggetti vengono invece mandati all’inceneritore, con maggiori costi di smaltimento e minori ricavi dai consorzi di filiera.
Ecco perché l’attenzione alla separazione dei rifiuti da parte dei cittadini è fondamentale. Dal punto di vista ambientale, migliorare la qualità del materiale raccolto significa infatti riciclare più rifiuti e consumare meno risorse naturali. Dal punto di vista economico, i ricavi generati dalla raccolta differenziata e i minori costi di smaltimento della “frazione estranea” (cioè di tutti gli oggetti considerati errori) consentono di bilanciare, anche se parzialmente, i costi di gestione del servizio, e quindi di contenere le Tariffe a carico dei cittadini e delle aziende.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com