Cinque e mezzo in pagella e dunque insufficienza per Patrizio Bianchi, l’ex rettore di UniFe e neo ministro dell’Istruzione. A dargli il voto è Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, ospite di Un Giorno da Pecora, trasmissione Rai Radio1.

Bianchi ha detto “l’ho imparato ieri sera” per spiegare quando aveva appreso che avrebbe ricoperto quel ruolo, una frase che gli è valsa anche una repentine imitazione di Maurizio Crozza.

“Il ministro si è difeso dicendo che a Ferrara si dice così, però sarebbe stato meglio evitarlo – ha spiegato Marazzini -. Il problema è sempre quello del ruolo: se si va in un bar di Ferrara o si va alla bocciofila è un conto, un ministro ha una posizione diversa”.

Il neo ministro intendeva dire ‘l’ho appreso’. Quindi ha sbagliato ad utilizzare quel termine? “Più che sbagliato è un termine inadatto al ruolo di un ministro”.

Bianchi ha pronunciato anche un’altra frase che ha scatenato le critiche: “Speriamo che faremo tutti bene”.

“È molto colloquiale – ha spiegato ancora il presidente della Crusca -, siamo di nuovo lì. Doveva dire ‘speriamo di far bene’. Però qui si tratta di una persona colta, lui un ex rettore, forse la sua potrebbe essere una scelta retorica”.

Che voto dà a queste due prime frasi del ministro dell’Istruzione? “Un cinque e mezzo. Forse occorre una revisione dello stile comunicativo”.