Bianchi: “Quanto succede nel petrolchimico di Ferrara interessa tutto il Paese”
“Sposare il sistema economico di produzione, come risposta forte e antitetica alla fede trumpiana del puro scambio”. Questa, in sintesi, la ricetta di Patrizio Bianchi
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Un diverbio tra contrade storicamente rivali finisce con un uomo colpito all'orecchio che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Cona
Un'auto e una moto si sono scontrati, poco prima delle 12, nella rotatoria che collega via Copparo, via Guido Carli e via Lanfranco Caretti, di fronte al centro commerciale Le Mura. Ad avere la peggio un ragazzo di 27 anni, S.F., alla guida del motociclo che proveniva dalla città, sebbene ferito fortunatamente non pare grave
Si è allontanata dalla comunità dove è ospite a Renazzo, frazione di Cento. Chiunque la veda contatti le forze dell'ordine
I biancazzurri battono 2 a 0 il Milan Futuro strappando la permanenza in Serie C
Assolto in primo grado a Ferrara, condannato in appello a Bologna. Massimo Piana, ex portavoce di Forza Nuova nella provincia estense, è stato condannato a una pena pecuniaria e a risarcire il danno per aver diffamato Camelot (oggi Cidas).
Piana era a processo insieme al leader nazionale del movimento di estrema destra, Roberto Fiore, per un pesantissimo comunicato stampa diffuso nell’ottobre 2015, dopo le notizie di un’indagine della Procura (poi archiviata) e dei richiami dell’Anac sugli affidamenti a Camelot.
Sia su Facebook (in versione tagliata) che su alcuni quotidiani (in versione estesa e con frasi attribuite a Fiore, che ora non sembra più reperibile in rete), il leader Forza Nuova parlava di “Storia di ordinaria e inaccettabile #corruzione”, oppure di cooperativa che “ancora non ha dimostrato di essere indenne da corruzione”, sosteneva che “il binomio comuni-cooperative assomiglia sempre più ad un apparato mafioso” e che “la gestione sporca dell’immigrazione porta milioni di euro nelle tasche dei gestori delle cooperative sociali e Camelot uno dei tanti nomi con cui identifichiamo questo business”. Mentre Piana, in un testo fra virgolette, diceva che “La sezione ferrarese di Forza Nuova annuncia nuove azioni nei confronti di Camelot affinché nessun soldo pubblico venga più sperperato con metodi disonesti e lesivi verso l’intera comunità ferrarese”.
A causa di una (asserita) disorganizzazione di Forza Nuova e del suo etereo ufficio stampa, di cui nessuno a processo sembrava sapere nulla, neppure un nome di un responsabile, pareva impossibile dimostrare la reale paternità di quelle frasi, cosa che ancora vale per la posizione di Fiore.
I giudici di Bologna – chiamati a decidere dopo l’appello promosso dal legale della coop, l’avvocato Simone Trombetti, e anche dalla procura estense – hanno però ritenuto che, almeno nel caso di Piana, le cose fossero più chiare e nette e che lui quelle parole le aveva pensate, scritte e diffuse.
La Corte d’Appello di Bologna ha dunque riformato la sentenza del giudice ferrarese per quanto riguarda l’ex portavoce di Fn Ferrara, che non beneficia neppure della sospensione condizionale della pena, confermandola invece per Roberto Fiore, assolto anche in secondo grado.
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