Nessun venti percento sul costo di ogni biglietto d’ingresso al Castello di Ferrara è finito, finisce o finirà nelle tasche personali dei fratelli Elisabetta e Vittorio Sgarbi, a differenza di quanto erroneamente scritto nell’appello rivolto al ministro Franceschini e al presidente Unesco sulla gestione culturale della città.
A precisarlo è, tramite il suo avvocato, la stessa Elisabetta Sgarbi, presidente dell’omonima fondazione, dell’Ente dei Sacri Monti, regista cinematografica ed editrice, che pur avendo dato vita alla Fondazione Cavallini-Sgarbi insieme al fratello critico d’arte, non fa neppure parte del Cda.
Royalties (o fees) eventualmente riconosciute dal Comune alla Fondazione per l’esposizione in Castello della collezione Cavallini-Sgarbi non potrebbero in alcun modo essere utilizzate per fini personali, ma solo per gli scopi propri della fondazione stessa, secondo quanto determinato dallo statuto.
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