Comacchio
4 Febbraio 2021
Processo davanti al collegio con due imputati per estorsione: avrebbero chiesto il pizzo a un imprenditore per evitare danni ai mezzi e spegnere la concorrenza

‘Racket della sabbia’, testimoni in aula

di Daniele Oppo | 2 min

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Comacchio. Parti offese e carabinieri che hanno condotto le indagini sono stati i ‘protagonisti’ dell’udienza di mercoledì 3 febbraio del processo sul presunto “racket della sabbia” ai Lidi che vede due persone imputate per estorsione.

Davanti al collegio si è parlato dell’indagine condotta dai carabinieri di Porto Garibaldi sulle presunte minacce subite tra marzo e maggio 2018 da due imprenditori (padre e figlio) per mano di Natalino Buzzi (difeso dall’avvocato Andrea Zamperlin) e di un concorrente dello stesso ramo, Claudio Stella (difeso dall’avvocato Massimo Bissi).

Secondo l’accusa quest’ultimo avrebbe suggerito la necessità di “regolarizzare” i prezzi per la pulizia delle spiagge praticati dalle vittime (assistite dall’avvocato Denis Lovison) e di fare affidamento in Buzzi per la giusta protezione e non subire danni ai mezzi necessari per il lavoro.

Nel corso dell’udienza è stata sentita anche la moglie delle vittime che sarebbe stata aggredita da Buzzi in una pizzeria.

“Siamo molto soddisfatti – è il commento dell’avvocato Massimo Bissi, che ha sempre sostenuto la totale estraneità del suo assistito ai fatti – perché stanno cominciando a chiarirsi i profili di una vicenda che è tutt’altro che un’estorsione”.

“Siamo fiduciosi in quello che sarà l’accertamento della verità da parte della giustizia e che aver rotto questo muro di omertà possa essere anche da esempio per altre persone che subiscono atti analoghi”, è invece il commento dell’avvocato Denis Lovison, che assiste le due parti civili, “i miei clienti hanno dimostrato grande coraggio e siamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso”.

L’udienza è stata rinviata all’8 aprile per la conclusione dell’istruttoria.

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