Comacchio
14 Giugno 2019
Un imprenditore e un ex spacciatore a processo per un'estorsione ai danni di un altro imprenditore, reo di fare prezzi troppo bassi per i servizi di pulizia delle spiagge

Il pizzo per evitare problemi ai Lidi, in due alla sbarra

di Daniele Oppo | 3 min

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Comacchio. Il pizzo per non avere problemi: nessuno danno ai mezzi, una vita imprenditoriale tranquilla e in armonia con la concorrenza, infastidita dai suoi prezzi troppo bassi. È ciò a cui avrebbe dovuto sottostare un imprenditore attivo nel settore del movimento terra, impegnato nella pulizia delle spiagge nei Lidi di Comacchio.

E per questo due persone sono finite sotto accusa per estorsione in concorso.

I due imputati. Una già nota alle cronache per le precedenti attività di spaccio di droga, Natalino Buzzi, 62 anni (difeso dall’avvocato Andrea Zamperlin), l’uomo che avrebbe garantito la sicurezza dietro la corresponsione di un giusto prezzo, prima 3mila euro, poi, dopo un costoso rifiuto, la metà esatta, da corrispondere a rate. Il pizzo, insomma. L’altra, un imprenditore dello stesso ramo, Claudio Stella, 55 anni (difeso dall’avvocato Massimo Bissi) infastidito dalla concorrenza, e suggeritore della necessità di “regolarizzare” i prezzi da parte della vittima, nonché di fare affidamento in Buzzi per la giusta protezione.

Giovedì si sarebbe dovuta tenere l’udienza preliminare, ma un difetto di notifica a Stella ha comportato un rinvio lungo, al 24 ottobre.

Minacce e pizzo. I fatti risalgono al marzo-maggio del 2018. Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima – che è assistita dall’avvocato Denis Lovison – viene contattata da Buzzi, il quale gli riferisce che Stella non è affatto contento e che ha tutta l’intenzione di dare fuoco alle ruspe della sua società, operative a Comacchio in quel periodo. Per evitare tutto dovrebbe pagare 3mila euro per la protezione. Ma la vittima rifiuta in maniera netta. Circa un mese dopo, verso fine aprile, due suoi mezzi vengono danneggiati con i cristalli mandati in frantumi.

Qualche giorno più avanti, secondo quanto denunciato, mentre lavora a bordo di una ruspa, ecco riapparire Buzzi, seduto sulla sua auto a osservarlo. Intimorito, l’imprenditore si decide a chiamare il rivale e concordano un incontro in un bar di Lido Nazioni. Qui Stella – che non sa di essere registrato – gli propone di “regolarizzare i prezzi” – ovvero di alzarli per non fargli una concorrenza così netta – e gli suggerisce di accettare la proposta di Buzzi (contento che i due andassero d’accordo) di pagare per la protezione, come fa lui da anni: 500 euro al mese, da allora mai più un problema, e in più si occupa anche del recupero crediti.

Verso fine maggio l’imprenditore si accorda con Buzzi per un nuovo incontro che avviene ancora in un bar di Lido Nazioni. Poco prima – riferisce la vittima – entra Stella, saluta velocemente e si siede fuori. Con Buzzi poi si parla di nuovo della protezione e Buzzi stesso gli fa capire che sei 3mila euro proposti l’altra volta non andavano bene, il prezzo avrebbe potuto proporlo lui. Si accordano così per 1.500 euro. Anche questa conversazione viene registrata dalla vittima.

Qualche giorno dopo, nello stesso bar, Buzzi e l’imprenditore si incontrano per il primo pagamento: 500 euro in una busta chiusa. Ma ci sono i Carabinieri ad osservare tutto e appena avviene il passaggio di mano, scattano le manette.

La difesa di Stella. “Rigettiamo nel modo più assoluto le accuse – afferma l’avvocato Bissi, legale di Stella -. Il mio assistito è assolutamente estraneo a questa vicenda e faremo emergere in tutte le sedi la sua innocenza. Si tratta di un grosso equivoco e non vediamo l’ora di poter affrontare il processo per dimostrarlo”.

Estense.com ha tentato a più riprese di contattare la difesa di Buzzi senza avere un riscontro.

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