L’intervento della Polizia al caffè Vienna

Fu una delle risse che fece più clamore nel 2018, quella del 18 marzo davanti al Caffè Vienna di via Bologna a Ferrara, dove due gruppi di cittadini romeni e albanesi si scontrarono e se le diedero di santa ragione usando bastoni, spranghe e chiavi per le ruote. Per quei fatti una parte dei contendenti, in sostanza il gruppo di romeni, è finito a processo e nei giorni scorsi si è conclusa l’istruttoria.

Alla sbarra ci sono cinque uomini, H.A. di 24 anni; L.N. di 21 anni; L.V.M. di 27; D.G. e S.I. di 38 anni, tutti identificati dalla Polizia anche grazie all’ausilio delle telecamere di sorveglianza del bar. Gli altri quattro partecipanti alla rissa – il gruppo di albanesi – hanno già definito le loro posizioni con riti abbreviati e patteggiamenti.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la mega rissa fu la furiosa conclusione di almeno due scontri precedenti che avrebbero avuto origine per questioni sentimentali e, come dire, nazionaliste: una ragazza romena uscita con un ragazzo albanese e i suoi amici. I due andarono alla discoteca “Le Grotte” di San Pietro in Casale e lì, sabato 10 marzo, si verificò la prima lite tra i due gruppi.

Una settimana dopo,  tarda mattinata di domenica 18, uno degli albanesi sarebbe venuto a contatto con uno dei romeni, fino al culmine degli eventi: la mega rissa davanti al bar Vienna.

La sentenza per i cinque a processo potrebbe arrivare nell’udienza in calendario il 3 febbraio prossimo.