Cento
12 Dicembre 2020
A giugno era stato arrestato uno dei malviventi. Ora chiuse le indagini dei carabinieri

Rapina in casa con pistola, identificati i due complici

di Redazione | 2 min

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Corporeno. Dopo mesi di indagini i Carabinieri di Cento hanno identificato i due presunti complici della tentata rapina in abitazione dello scorso 13 giugno a Corporeno.

Quel giorno, intorno alle 6 di mattina, tre uomini, con il volto coperto da un passamontagna e uno di loro anche armato di pistola, si sono introdotti nel cortile dell’abitazione in via Oratorio in cui vive una coppia. Qui hanno caricato il furgone Iveco Daily del proprietario della casa con un tagliaerba e vari rotoli di rete metallica. Il proprietario, sentendo i rumori che provenivano dal cortile, si è però svegliato e si è affacciato alla finestra. A questo punto è stato minacciato con la pistola da uno dei rapinatori.

Ad assistere a parte della scena è stato però un passante, che non ha esitato a chiamare il 112, permettendo l’arrivo tempestivo dei carabinieri del Norm. I rapinatori, sentendo le sirene, hanno lasciato il bottino sul posto e si sono dati alla fuga, ma per uno dei tre è stato troppo tardi: i militari lo hanno inseguito e bloccato in un campo limitrofo mentre indossava ancora gli abiti per la rapina: oltre al passamontagna, entrambi avevano anche dei giacchetti arancioni catarifrangenti.

L’uomo venne identificato in B.L. quarantenne bolognese, residente nella provincia di Modena, e venne arrestato per tentata rapina in concorso.

Il Nucleo Operativo della Compagnia di Cento avviò le investigazioni tese ad identificare i complici di B.L. e sono riusciti, a distanza di alcuni mesi, a chiudere il cerchio sulla banda. Sono stati infatti identificati e denunciati alla autorità giudiziaria estense in stato di libertà anche i due elementi mancanti: M.I., quarantatreenne di nazionalità albanese, regolare sul territorio nazionale, residente nel modenese e di P.C., trentottenne calabrese, residente nel bolognese.

Gli elementi raccolti dagli investigatori, partendo dalle tracce acquisite sulla scena del fatto, e numerosi altri gravi indizi raccolti nei mesi successivi hanno permesso di identificare i due complici e di collocarli sul luogo del reato quella mattina.

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