Politica
29 Ottobre 2020
L'ex sindaco replica alle critiche della Lega dopo la maxi operazione della Polizia in Gad

Tagliani: “La Mafia nigeriana sconfitta da megafono e panchine?”

di Redazione | 1 min

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È di queste ore una lettera che mi ha toccato profondamente perché è un grido d’aiuto che rivolgono, a me e agli altri candidati sindaci, dei professionisti del settore turistico. Un settore in cui non va tutto bene e in cui il prezzo da pagare è al solito in gran parte sulle spalle dei lavoratori e incide direttamente sul loro fatturato

Ci sono degli aspetti della Cultura a Ferrara completamente trascurati

Gentile Assessore Marco Gulinelli, rispondo all’intervento della campagna elettorale, da lei tenuto nei giorni scorsi, sottolineando che il suo discorso e le tante cose affermate sono molto distanti dal mio pensiero e non corrispondono in alcun modo a ciò che ho visto e vissuto in questi anni

Anselmo: “La parola può uccidere”

Dice di essere "molto triste" il candidato sindaco Fabio Anselmo nel commentare la notizia del runner che ha scelto il suicidio assistito in Svizzera. Ricorda anche che "la parola può uccidere" e chiede maggiore attenzione perché "per fare campagne elettorale, per cercare di conquistare la pancia della gente tu non mi puoi dire che non metti in conto dei danni collaterali rispetto alla vita di persone".

“Volete dire che la Mafia nigeriana è stata sconfitta dal megafono e dalle panchine rimosse?”.

Replica con sarcasmo l’ex sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, chiamato in causa dalla Lega dopo la maxi operazione in Gad che ha decapitato l’organigramma dello spaccio in città. Tagliani a questo punto ricorda che Salvini “per più di un anno ha garantito nuovi agenti mai arrivati” e che lui stesso, per cercare di fermare la criminalità nella zona, aveva sollecitato il capo della Polizia Gabrielli “incontrato a Roma e Ferrara, prefetto e questori”.

Altri tentativi li fece “contattando al telefono la Dia di Bologna e incontrando il ministro Minniti”.Fatti che “credevo avessero contribuito a smuovere le cose per avviare le indagini bloccate dal diniego alle intercettazioni telefoniche”.

“Grazie oggi alla magistratura – chiude – ed alle forze dell’ordine e lasciamo che ognuno percepisca quello che gli fa più comodo”.

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