Attualità
4 Ottobre 2020
Dipendente di Clara, malata oncologica, rischia di perdere il lavoro

I colleghi di Enrica: “Non è un rifiuto da lasciare per strada”

di Redazione | 2 min

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“Incredibile. Non è credibile un’azienda che dichiara nel proprio sito internet, presentandosi, che «lasciare il rifiuto per strada e un atto di inciviltà». E lasciare per strada una persona cos’è? Fatto, anzi scelto, da un’azienda pubblica, cos’è?”. A parlare sono i lavoratori e i delegati ferraresi del comparto Ambiente di Hera, che si uniscono alla denuncia della Rsu di Clara in riferimento alla collega malata oncologica che rischia di perdere il lavoro.

Enrica (nome di fantasia) ha esaurito il periodo di comporto previsto dal contratto di lavoro, il periodo per cui, pur essendo assente per malattia, si ha diritto alla conservazione del posto di lavoro e da tre mesi affronta il suo percorso priva di fonti di reddito in quanto senza stipendio.

“Enrica non la equipariamo neppure al “sacchetto”? – continuano i lavoratori di Hera -. Gli errori sono nella natura umana, ma ci hanno insegnato che l’uomo si differenzia per l’intelligenza: avete intenzione di smentire questo credo?”.

I colleghi chiedono a Clara di tornare sui propri passi, anche alla luce del fatto che alla dipendente è stato proposto un lungo periodo di aspettativa non retribuita: “l’intelligenza può portare alla correzione, dimostrate e confermate che sì, siamo pieni di errori, ma che accortivisi li correggiamo. Le vie, le possibilità per un’azienda, per di più pubblica ci sono, le avete. Fatelo, per Lei, per voi e per noi”.

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