Il primo parco da recintare in zona Gad nell’ambito dell’operazione “Parchi sicuri” sarà quello di piazzetta Toti. Mentre l’amministrazione affida i lavori da 111mila euro – consegnati alla ditta ferrarese Euro Tech per la recinzione e chiusura notturna dell’area verde compresa tra corso Piave, via Nazario Sauro e via Gavioli, “sempre più spesso teatro di violenza urbana e luogo prescelto per attività illecite, aumentando i conflitti sociali legati al fenomeno dell’immigrazione” come si legge nella determina del Comune – la Polizia intensifica i controlli in questa area verde.

Anche nella giornata di sabato, come riportato dalla questura, il personale della Polizia di Stato insieme al Reparto Prevenzione Crimine e alla Polizia Locale ha effettuato numerosi controlli in zona “al fine di prevenire ed evitare assembramenti di cittadini extracomunitari che senza alcuna ragione bivaccano all’interno del parco Toti e zone limitrofe, spesso in stato di alterazione psicofisica dovuto all’ingerimento di bevande alcoliche”.

Durante le attività di sabato, sono stati controllati complessivamente 137 persone, 46 veicoli e 8 esercizi commerciali con tanto di denuncia e sanzione.

La multa riguarda l’ubriachezza. Gli agenti sono infatti intervenuti a seguito della segnalazione di una donna che molestava gli avventori di un supermarket. In palese stato di ubriachezza, alla vista dei poliziotti ha iniziato a urlare pronunciando frasi sconnesse e senza senso verso i passanti e gli agenti. Accompagnata in questura, al termine delle formalità di rito è stata sanzionata amministrativamente per manifesta ubriachezza.

Fermato anche un giovane di 24 anni di origine marocchina, residente in un altro comune, con vari precedenti di polizia, gravato da una misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio emessa nel luglio scorso dal questore di Ferrara, che è stato indagato per inottemperanza al divieto di far ritorno nel capoluogo per tre anni.

A un cittadino nigeriano di 37 anni è stata disposta la revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari, dopo il diniego della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale per il venir meno dei requisiti necessari per tale riconoscimento e per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica.

La revoca trae origine dalla manifesta pericolosità sociale e dalla pluralità di precedenti e condanne per reati predatori e spaccio di sostanze stupefacenti che si frappongono in palese contrasto con le finalità di integrazione e di protezione. Al cittadino extracomunitario è stato consegnato e notificato il provvedimento di diniego e munito di provvedimento di espulsione con l’invito a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.