Argenta
30 Agosto 2020
Raccolta firme a Ospital Monacale per contestare scelta e modi per l'intitolazione dell'area verde tra via Bellini e via Zenzalino

Parco Aldrovandi con polemiche

di Redazione | 3 min

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Federico Aldrovandi

di Giada Magnani

Argenta. Centoventi firme sono state raccolte a Ospital Monacale a corredo di una richiesta di coinvolgimento della popolazione nelle scelte amministrative per l’intitolazione di luoghi pubblici. Più in particolare per dedicare vie, piazze o quant’altro “a persone – come si legge nel documento – che siano vissute nel paese e/o abbiano lasciato un segno indelebile, importante per la comunità locale”.

Il tutto è nato qualche tempo addietro, allorquando la giunta approvò la dedica del parco situato tra via Bellini e via Zenzalino a Federico Aldrovandi, ucciso a 18 anni nel 2005 durante un controllo di polizia a Ferrara.

“Non si entra nel merito della scelta – prosegue a questo punto il testo della missiva sottoscritto con la petizione, e consegnato giovedì scorso nelle mani del sindaco Andrea Baldini – se non per ribadire che è volontà delle e dei sottostanti firmatari, quella di rispettare il requisito di titolazione a figure che abbiano un nesso con la comunità ospitalese. A questo si aggiunge una contestazione di metodo democratico: pur essendo noto che una richiesta di titolazione possa essere formulata anche da privati cittadini riuniti in gruppi non inferiori a n° 20, ci si chiede come la Giunta possa non aver ritenuto utile l’approvazione o la presa d’atto della proposta da parte dei rappresentanti di partecipazione cittadina, cosa che, oltre che corretta, sarebbe risultata rispettosa della articolazione rappresentativa del nostro territorio comunale, approvata peraltro dalla Giunta stessa a suo tempo.
A queste considerazioni aggiungiamo che la decisione che tutte/i noi abbiamo appreso non dal
nostro Comune, sta causando non poco malessere sociale, in quanto apparentemente imposta dalla Giunta”.

La richiesta è quella rivedere metodi, prendendo in considerazione i nomi ‘locali’, come quello del medico di famiglia Enrico Bagioli, deceduto nel 1987 e ben ricordato dalla comunità: “A lui – si legge nel documento – andrebbe dedicato il parco tra Via Bellini e Via Zenzalino”.

Per altri si chiede l’intitolazione di altri luoghi. Tra questi c’è Valerio Verri, la guardia ecologica volontaria uccisa da Norbert Feher: “A lui andrebbe dedicato il parcheggio del campo sportivo o il campo sportivo stesso”. E poi Nella Lodi, “donna da sempre molto impegnata nel sociale e, in particolare, per gli anziani del paese. Per diversi mandati ha fatto parte del locale Consiglio di Partecipazione e di organismi direttivi dello Spi-Cgil. È deceduta il 20/01/2015. Considerato l’amore che nutriva anche in campo ambientale ed in particolare per il Percorso Primaro, a lei si vorrebbe dedicare il parchetto in fondo al Vicolo delle Monache di San Silvestro prima del ponte sul Po di Primaro. La figlia è già stata informata della nostra proposta”.

Ovviamente per questi due ultimi nomi la richiesta è di chiedere la deroga alla Prefettura per i dieci anni dalla morte previsti dalla norma.

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