
Monica Calamai
Guai giudiziari per il nuovo direttore generale dell’Azienda Usl di Ferrara e commissario all’unificazione delle aziende sanitarie della nostra provincia, Monica Calamai. Il suo nome figura infatti fra i dieci indagati nell’inchiesta della procura di Firenze sulle presunte irregolarità nella procedura di selezione di un professore associato di cardiochirurgia del dipartimento di medicina sperimentale e clinica dell’Università di Firenze.
I reati contestati dai pm sono quelli di tentata concussione in concorso e abuso d’ufficio in concorso. I fatti oggetto d’indagine risalgono al periodo in cui la Calamai ricopriva il ruolo di direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi e con lei sono finiti nel fascicol, fra gli altri, il rettore dell’ateneo di Firenze, Luigi Dei, e l’ex prorettore Paolo Bechi, il direttore del dipartimento oncologico Marco Carini, il responsabile del dipartimento di medicina sperimentale Corrado Poggesi, il professor Niccolò Marchionni, direttore del dipartimento cardiovascolare, e i tre componenti della commissione giudicatrice: il professore Tiziano Gherli e i colleghi Andrea Maria D’Armini e Roberto Di Bartolomeo. Indagato anche il professor Pierluigi Stefàno, chirurgo di fama internazionale al quale è stata assegnata la cattedra con un bando che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stato cucito su misura per lui.
Tutto è partito da un esposto firmato dall’unico altro concorrente per lo stesso ruolo, l’ex cardiologo di Careggi Sandro Gelsomino. Secondo le accuse l’ex direttrice Calamai avrebbe favorito il processo di unificazione della Cardiochirurgia universitaria con quella ospedaliera e assicurato il finanziamento, facendo anche pressione, assieme al rettore Dei, a favore del primario Stefàno. Quel bando, secondo la procura fiorentina, sarebbe stato tagliato senza contemplare principi di imparzialità e trasparenza sanciti dalla Costituzione e dai criteri per la chiamata di professori all’ateneo di Firenze.
Addirittura Marchionni, Poggesi e lo stesso Stefano avrebbero partecipato alla redazione del bando e individuato i requisiti per i candidati e i criteri di valutazione degli stessi da parte della commissione, indicando anche ai commissari Stefàno come vincitore al di là di ogni altra valutazione. Va precisato che su quello stesso concorso c’è stato un ricorso dalla giustizia amministrativa e che il Tar non ha ravvisato profili di illegittimità.
Dal canto suo Monica Calamai, direttrice generale dell’Azienda usl di Ferrara, esprime “piena fiducia nell’operato della Procura di Firenze in relazione all’inchiesta citata”, assicurando piena disponibilità alla collaborazione “nella certezza di aver agito sempre nella massima trasparenza nell’esercizio delle proprie funzioni”.
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