Cronaca
4 Luglio 2020
Il commento dei sindacati: “Dalla giunta di Alan Fabbri un inaccettabile esercizio di discriminazione”

Buoni spesa. Se non riapre le graduatorie il Comune rischia l’esecuzione forzata

di Redazione | 2 min

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Sentenza Fiera. La Procura ricorre in Appello

Dopo la sentenza di primo grado con cui il gup Carlo Negri del tribunale Ferrara ha pronunciato l'assoluzione per i cinque accusati per le presunte tangenti tra i padiglioni della Fiera, nei giorni scorsi, la Procura ha deciso di ricorrere alla Corte d'Appello di Bologna per quanto riguarda la posizione dell'ex presidente Filippo Parisini, inizialmente prosciolto dal giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio, chiedendo ai giudici bolognesi di disporne il rinvio a giudizio

“Il Tribunale ha pertanto confermato che la delibera sui buoni spesa è illegittima perché palesemente discriminatoria e va modificata”. I sindacati, parti in causa nel processo contro il Comune, commentano il provvedimento del giudice collegiale che ha respinto il reclamo contro l’ordinanza cautelare sui buoni spesa del 29 aprile.

Per Francesca Battista della Cgil, Bruna Barberis della Cisl e Massimo Zanirato della Uil “la sentenza ribadisce la fondatezza di quanto da noi sostenuto fin dall’inizio: la delibera del Comune rappresenta un inaccettabile esercizio di discriminazione, ancor più inaccettabile in tempo di emergenza sanitaria, sociale ed economica”.

Il reclamo del Comune di Ferrara alla fine, per i sindacati, “ha avuto come unico effetto quello di ritardare di ulteriori due mesi il ripristino di legalità e uguaglianza: in un ordinamento democratico non può esserci spazio per odiose classifiche ed esclusioni basate sulla nazionalità anziché sul bisogno, l’unico criterio su cui si fonda questa misura emergenziale è la condizione economica e lo stato di bisogno di chi fa domanda”.

Matteo Pancaldi, avvocato di Associazione culturale Umanità, anch’essa parte in causa, si dice “molto soddisfatto per il mio assistito e per tutte le altre persone che avevano diritto al contributo”. Il legale fa notare anche l’esborso di denaro pubblico che il braccio di ferro di Alan Fabbri costerà ai cittadini: “il tribunale lo ha già condannato a pagare due volte il contributo unificato; poi rischia di pagare per ogni giorno che tarderà ad ottemperare all’ordinanza”.

Pancaldi ha richiesto infatti anche l’esecuzione forzata nel caso l’amministrazione perseveri nell’inottemperanza. A questo “si aggiungono le spese di giudizio, che verranno decise nell’udienza dell’8 luglio”.

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