Attualità
20 Maggio 2020
Nuova ordinanza del sindaco Fabbri che segue la 'linea Zaia': le aree verdi rimangono aperte ma con l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione. Eccezioni per bambini sotto i 6 anni e per attività motorie

Mascherine obbligatorie anche all’aperto dopo gli assembramenti nei parchi

di Redazione | 3 min

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Parchi aperti, ma con l’obbligo di mascherina. È la decisione assunta martedì mattina dalla giunta comunale di Ferrara dopo gli assembramenti registrati domenica in piazza Ariostea, sulle Mura, nei parchi cittadini e nelle altre aree verdi del capoluogo estense.

Una prova di fiducia non superata, in molti si sono riuniti senza rispettare le distanze di sicurezza o indossare i dispositivi di protezione, che aveva spinto il vicesindaco con delega alla sicurezza Nicola Lodi a chiedere al sindaco Alan Fabbri di valutare subito la chiusura anche di qualche giorno delle aree interessate dal “vergognoso fenomeno”.

Il sindaco, nella riunione di giunta, ha preferito non procedere con la chiusura per non penalizzare i ferraresi che rispettano le misure di sicurezza, ma ha optato per seguire la ‘linea Zaia’ già adottata in Veneto.

L’ordinanza firmata dal sindaco estende quindi l’obbligo di mascherina non solo nei luoghi chiusi ma anche nelle aree all’aperto. Un provvedimento precauzionale per contenere la diffusione del contagio che determinerà controlli più serrati per verificare il distanziamento sociale ed evitare affollamenti.

Nel dettaglio, con decorrenza da mercoledì 20 maggio e sino a nuova ordinanza di revoca, l’ordinanza stabilisce che “ogniqualvolta ci si rechi fuori dell’abitazione o ci si trovi in esercizi commerciali o in altri luoghi al chiuso accessibili al pubblico siano adottate tutte le misure precauzionali adeguate a proteggere sé stessi e gli altri dal contagio, indossando obbligatoriamente la mascherina o comunque qualunque altra idonea protezione delle vie respiratorie, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani”.

È obbligatorio il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro e di due metri nell’esercizio dell’attività sportiva, fatte salve le maggiori distanze eventualmente stabilite da disposizioni speciali.

Sono previste delle eccezioni. Non è necessario l’uso di protezioni delle vie respiratorie nei seguenti casi: alla guida di autoveicoli o motoveicoli, salvo gli autoveicoli aziendali in cui valgono le regole del proprio datore di lavoro, e per quelli utilizzati per il trasporto pubblico non di linea, oggetto di specifica disciplina; in caso di soggetti di età inferiore ai sei anni;  in caso di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina; in caso di attività motoria e sportiva.

“Non potevo non prendere in considerazione le segnalazioni di piazze e parchi di questi giorni, con molte persone vicine senza la corretta distanza e senza alcun dispositivo di protezione o di limitazione del “droplet” – spiega Fabbri -. Molti hanno chiesto a gran voce una nuova chiusura dei parchi, ma non credo sia corretto nei confronti di chi ha sempre adottato tutte le misure di sicurezza”.

Per questo “ho deciso di uniformarmi alle disposizioni vigenti in Regione Veneto che obbligano all’uso di mascherina anche nei luoghi all’aperto, anche se con alcune eccezioni. È ovvio che nei dehor dei locali, per le persone che stanno consumando bibite o altro tipo di alimenti nel rispetto dei decreti governativi e regionali, non c’è obbligo di mascherina” precisa il primo cittadino, ricordando che “siamo in una fase in cui è necessario tornare alla vita di tutti i giorni, ma con tutta la prudenza del caso. Non permetterò che Ferrara perda il ‘felice’ primato dei contagi per colpa di qualche irresponsabile”.

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