Caso Cidas. Lodi ricorre in Appello
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Una stretta di mano ha sigillato il passaggio di testimone tra l’amministratore unico uscente di Sipro – Agenzia dello Sviluppo, Stefano di Brindisi e Paolo Govoni, attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara
Si è riunita a Bologna l’Assemblea straordinaria e ordinaria dei Soci Hera, presieduta dal Presidente Esecutivo Cristian Fabbri, che ha approvato il bilancio d’esercizio 2024 e la distribuzione di un dividendo in rialzo a 15 centesimi per azione
Fivra (Fabbriche Isolanti Vetro e Roccia Associate), l’associazione che rappresenta i principali produttori italiani di manufatti in lana di vetro e lana di roccia, annuncia la nomina di Pasquale D'Andria come nuovo presidente
Per i curiosi e per gli amanti delle sorprese e degli “affari al buio” arriva al centro commerciale Il Castello per la prima volta “La vendita di pacchi smarriti”
Quali sono gli impatti del coronavirus sull’economia ferrarese? La domanda ha tenuto banco all’Osservatorio Economia ma i numeri emersi sono scoraggianti. Si stima una perdita di fatturato di 1427 milioni di euro con una perdita media di 48mila euro per impresa. Quasi un miliardo e mezzo spazzato via dall’emergenza sanitaria, con cali più drastici nel commercio (-444 milioni), manifatturiero (-366 milioni), alloggio e ristorazione (-169 milioni) e servizi alle imprese (-129 milioni).
Secondo le previsioni, il 41,6% delle imprese ferraresi avrà grosse difficoltà e per stare a galla necessiterà di una liquidità aggiuntiva stimata in 179 milioni, pari al 5,3% del fatturato, con una media di richiesta di 14mila euro per impresa in deficit. Un fabbisogno che intesserà soprattutto il settore del turismo, che nel 2019 a Ferrara valeva il 16% del valore aggiunto provinciale mentre oggi in Emilia-Romagna si prevede una flessione delle presenze turistiche superiore al 50%.
È lo scenario sconfortante delineato dal Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna e presentato in videoconferenza dal direttore Guido Caselli che a livello locale prevede un calo del 9,7% del Pil, del 9% dell’export e dell’1,8% dell’occupazione che equivale a 2729 occupati in meno: il tasso di disoccupazione schizzerebbe così al 10,5% (rispetto all’8,7% del 2019).
La crisi colpisce più duramente il settore alloggio e ristorazione (-35,7% del valore aggiunto), logistica (-23,2%), servizi alle persone (-13,4%) e il commercio non alimentare (-15,4%); reggono meglio l’urto il manifatturiero alimentare (-0,4 %) e l’agricoltura (-3,8%). L’unico a salire è il valore aggiunto del commercio alimentare (+1,3%).
Ma quante sono le aziende che rischiano davvero di chiudere i battenti? È ancora presto per dirlo: a marzo 2020 si contano 488 imprese in meno rispetto a marzo 2019 (in linea con l’anno precedente quando erano -467) ma gli effetti ‘mortali’ del lockdown in questo senso inizieranno a vedersi da giugno.
Stesso discorso per la cassa integrazione in deroga (i dati più aggiornati vengono dalla Regione e vedono autorizzate a Ferrara il 93,7% delle domande, pari a 2233 unità produttive e 5775 lavoratori per 1.691.120 ore). Senza gli ammortizzatori sociali, almeno il 50% delle aziende sarebbe in crisi.
Allargando lo sguardo, a Ferrara 6161 persone hanno ottenuto il reddito di cittadinanza (per un importo medio mensile di 463 euro) e 565 la pensione di cittadinanza (media di 211 euro al mese). L’indennità dei 600 euro è stata invece erogata a 311.476 emiliano romagnoli, pari al 7% della popolazione.
“L’economia mondiale è entrata in una fase di recessione – analizza Caselli -: il Pil mondiale dovrebbe calare del 3% nel 2020, andrà peggio l’area euro con calo del 7% e peggio ancora l’Italia con calo del 9,1%. Per dare un’idea è come se togliessimo dall’Italia tutta l’Emilia Romagna. In Europa peggio di noi fa solo la Grecia, ma non è una novità: è come se l’Italia si stesse muovendo in bianco nero in un mondo che sta correndo a colori, ma dovrebbe andare meglio l’anno prossimo con crescita dell’Italia del 4%”.
In questo contesto, l’andamento di Ferrara dovrebbe essere analogo a quello dell’Italia e della Regione per quanto riguarda il calo del Pil (rispettivamente -9,1% e 9,8%) ma non per le imprese in deficit, “la cui percentuale è più alta di quella regionale perché Ferrara viene da anni difficili e da bilanci già compromessi da situazioni pre-esistenti”.
Insomma, “il coronavirus ha reso più evidenti e irreversibili dinamiche già in atto e si sta avvertendo sempre di più un senso di precarietà che c’era anche prima dell’emergenza” commenta il direttore del Centro Studi Unioncamere che invita a “non cercare la luce in fondo al tunnel ma ad arredare il tunnel, ovvero essere pronti al cambiamento, verso un mondo che non è ancora inventato ma va verso la fusione tra mondo fisico e digitale e verso la deglobalizzazione. Non sappiamo come sarà Ferrara nei prossimi anni ma sicuramente sarà diversa, non necessariamente peggiore“.
Pronta a un “monitoraggio continuo per valutare l’impatto dei contributi regionali e nazionali sull’economia”, la Camera di Commercio raccoglie le indicazioni sulla ripartenza, “un termine non completamente adatto a descrivere la situazione perché in molti casi non si tratta solo di ripartire ma di reinventarsi e riorganizzare profondamente le attività” avverte il presidente Paolo Govoni.
Nel frattempo l’ente in Largo Castello ha rilasciato 200 certificati per l’export, depositato 9 brevetti di valenza internazionale e con il supporto delle associazioni di categoria ha rilasciato oltre 6mila firme digitali in tempi brevi, oltre a cambiare i codici Ateco delle imprese che ne hanno fatto richiesta per adattarsi alle normative. “C’è voglia di ripartire, ma le imprese devono essere messe nelle condizioni di farlo attraverso liquidità e chiarezza normativa” è l’ultimo appello di Govoni, soddisfatto che “su tantissimi controlli effettuati, ad oggi non sia stata elevata alcuna sanzione a dimostrazione della correttezza delle nostre imprese”.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com