Attualità
1 Aprile 2020
Fino a 40 posti letto per non autosufficienti positivi o casi sospetti. Il sindaco autorizza l'attività sanitaria, la Fondazione: "Ogni aiuto in più è prezioso"

Un ‘sollievo’ nell’emergenza: l’hospice Ado accoglie i pazienti Covid-19

di Redazione | 3 min

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La Casa del Sollievo diventa una struttura sanitaria per ospitare persone non autosufficienti positive al Covid-19 o casi sospetti di coronavirus. L’ha deciso, su richiesta dell’Ausl grazie alla disponibilità della Fondazione Ado che gestisce la struttura sociosanitaria in via Kramer, il sindaco di Ferrara Alan Fabbri che oggi ha emesso una nuova ordinanza contingibile e urgente.

Con questo provvedimento il primo cittadino “ordina a tutti i competenti Servizi comunali di autorizzare senza indugio l’avvio dell’attività sanitaria” dedicata all’ospitalità di persone non autosufficienti Covid o casi sospetti “in condizioni cliniche compatibili con la dimissione dalle strutture ospedaliere ma non idonee al rientro al domicilio”.

L’hospice, ancora in fase di ultimazione, cambia quindi destinazione d’uso ed è pronto ad accogliere fino a 40 pazienti affetti da coronavirus per dare un ‘sollievo’, come recita il nome della struttura, in questa lunga emergenza sanitaria.

La Fondazione Ado non solo ha offerto la disponibilità a garantire l’uso temporaneo della propria struttura, ma si occuperà anche del servizio socio assistenziale e delle prestazioni logistico alberghiere necessarie, da un minimo di 20 a un massimo di 40 pazienti al mese. L’erogazione dell’assistenza medica e della fornitura dei farmaci è invece in capo all’Ausl.

“Lo scorso anno abbiamo realizzato e inaugurato la Casa del Sollievo, destinata a pazienti affetti da patologie neurologiche evolutive in fase avanzata – ricorda la onlus -. Prima ancora di poterla rendere operativa al 100%, dopo tutti gli sforzi compiuti dai nostri volontari e dallo staff, è purtroppo arrivata l’emergenza Covid-19: una situazione che nessuno di noi ha mai vissuto prima e che speravamo, almeno inizialmente, ci avrebbe sfiorato solo parzialmente”.

“Tutto ciò che immaginavamo, e forse anche qualcosa di più, si è purtroppo realizzato – constatano dall’Ado – e anche noi abbiamo dovuto rivedere l’organizzazione interna, dalle raccolte fondi all’assistenza domiciliare, fino alle misure preventive per garantire allo staff medico di lavorare in un ambiente quanto più sicuro e protetto”.

Per questo motivo, la onlus ha pensato a una “soluzione che speriamo possa essere di aiuto e soprattutto di sostegno alla nostra Ausl e a tutta la regione Emilia-Romagna: la Casa del Sollievo verrà infatti destinata momentaneamente a pazienti affetti dal Coronavirus. Ci teniamo a ringraziare tutti gli operatori sanitari e in particolare quelli che operano all’interno della Fondazione per l’encomiabile lavoro che stanno svolgendo ogni giorno”.

Un gesto di cuore – al quale è possibile contribuire con le donazioni perché “in questo momento di emergenza, ogni aiuto in più è prezioso” – accolto subito favorevolmente dal direttore generale dall’Azienda Usl Claudio Vagnini che ha chiesto al sindaco Alan Fabbri di attivarsi con un provvedimento di urgenza temporaneo per autorizzare l’avvio dell’attività sanitaria, arrivato appunto il 1° aprile.

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