
L’avvocato Monica Pagano
Aveva acquistato una casa in provincia di Ferrara, poi era rimasto sommerso dai debiti (250mila euro) a causa di un paio di incidenti stradali e dei continui trasferimenti per lavoro che lo avevano portato Napoli, Milano e Torino.
Il tribunale di Ivrea, nei giorni scorsi, ha regalato una nuova speranza nel futuro a un impiegato 44enne che altrimenti sarebbe stato condannato a pagare i creditori per tutta la vita.
L’uomo, che vive con la compagna e la figlia di lei, ha una storia davvero travagliata. Nel 2003 aveva contratto un mutuo per comprare la prima casa in un piccolo comune ferrarese.
Poi nel 2005 aveva acquistato a rate un’auto, ma era rimasto vittima di un incidente ed era stato obbligato a stipulare un nuovo finanziamento per pagare il residuo del debito. Quindi un nuovo incidente l’aveva messo sul lastrico e per lui era anche arrivato lo sfratto, con il contestuale pignoramento del quinto dello stipendio. Una vita fatta di continui ricorsi al credito tramite finanziarie, che nel 2017 lo ha lasciato letteralmente senza un soldo in tasca e con un debito complessivo a 5 zeri.
“Applicando la 3/2012 (la cosiddetta legge salva-suicidi)”, spiegano gli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini, “i giudici hanno disposto che l’uomo paghi solo quanto nelle sue possibilità e per un tempo limitato: lo Stato non può condannare una persona colpevole solo di sfortuna all’ergastolo dei debiti e la legge, su questo principio, è dalla parte dei cittadini”.
L’uomo, infatti, metterà a disposizione della procedura la sua casa (già gravata da oneri, e dunque di valore ormai ridotto) e pagherà ai creditori solo una cifra corrispondente a quanto già versava con il quinto dello stipendio (360 euro al mese su 1500 percepiti) per cinque anni (21.600 euro in tutto). Poi, se avrà rispettato le prescrizioni, sarà libero per sempre da ogni debito e potrà tornare a sperare nel futuro.
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