Comacchio
6 Novembre 2019
Il Parco del Delta ha sospeso il provvedimento che interessava un ampio perimetro attorno all'area protetta di Valle della Canna, colpita dall'epidemia

Emergenza botulino rientrata, in Valle Mandriole riapre la caccia

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Da giovedì 7 novembre riaprirà la caccia agli uccelli acquatici nell’area di pre-Parco attigua a Valle della Canna. Con delibera del comitato esecutivo, l’Ente Parco ha infatti revocato lunedì scorso il proprio provvedimento di sospensione dell’attività venatoria in un ampio perimetro attorno all’area protetta, colpita dall’epidemia di botulino tra settembre e ottobre.

La decisione, attesa da qualche giorno e richiesta da più soggetti ed enti (tra cui anche la Regione Emilia-Romagna) segue le indicazioni contenute nel parere di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, trasmesso al Parco del Delta del Po lo scorso 25 ottobre.

“Dal punto di vista della gestione idrica – scrivono i tecnici di Ispra – la fornitura in via eccezionale di acque dal fiume Reno ha consentito un innalzamento del livello della valle con conseguente presumibile contributo al miglioramento dell’evoluzione epizootica a seguito della diluizione degli agenti di propagazione”.

Se le azioni intraprese di comune accordo tra tutti gli enti, tra cui l’immissione di abbondante acqua pulita nella Valle, hanno permesso di superare la fase critica dell’epidemia, il livello di vigilanza rimarrà comunque alto nei prossimi mesi, e l’area verrà costantemente monitorata al fine di scongiurare recrudescenze del fenomeno.

Proprio per questa ragione, Ispra ha suggerito in via precauzionale che la revoca del provvedimento di sospensione e dunque la riapertura dell’attività venatoria nelle zone attigue a Valle Mandriole fosse “successiva alla riscontrata stabilizzazione delle temperature massime al di sotto dei 20°C per sette giorni, condizioni queste ritenute sufficienti a inibire lo sviluppo larvale degli insetti su carcasse o altro materiale biologico presente in loco”.

Sono infatti le larve di insetti comuni che costituiscono il moltiplicatore naturale e la principale fonte di dispersione della tossina botulinica: larve che si sviluppano solo a temperature superiori a 20°C. Le temperature massime giornaliere sono state così monitorate per sette giorni consecutivi dalla stazione di Marina di Ravenna gestita dal Servizio Idro-Meteo-Clima di Arpae e, attestandosi al di sotto della soglia prevista, hanno dato il via libera al provvedimento di revoca del Parco e della Regione. Da giovedì 7 novembre sarà dunque possibile cacciare tutte le specie previste dal calendario venatorio nelle aree pre-parco.

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