Attualità
4 Novembre 2019
La proprietaria dell'immobile 'sospettato' attacca la Lega: "Vicenda architettata con astuzia e squallida strategia"

Migranti a Ravalle, “in allarme un’intera frazione per strumentalizzazione politica”

di Redazione | 3 min

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Migranti a Ravalle, caso chiuso? Per la proprietaria dell’immobile “la storia sta quasi volgendo al termine”, pur togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, per i residenti si è “in balia di decisioni poco chiare” e non annullano la protesta.

Mentre gli abitanti di Ravalle, Casaglia e Porporana si sono riuniti in assemblea domenica sera per decidere le prossime azioni da intraprendere contro il possibile arrivo di una trentina di migranti nella frazione ferrarese, che prevedono più l’urgenza di un”incontro chiarificatore con prefetto e sindaco” che le annunciate barricate, la proprietaria della casa ‘sospettata’ per l’accoglienza, Eleonora Giacomelli, chiarisce alcuni aspetti della vicenda. E non risparmia attacchi alla Lega.

“Pare che la storia stia quasi volgendo al termine. Il “quasi” – spiega la proprietaria della villa di via Balzana – è riferito al chiarimento nelle sedi opportune con alcuni personaggi che, per pochi istanti di notorietà, si sono permessi di elargire dichiarazioni false e inaccettabili, in privato come ai media, diffondendo notizie atte a gettare fango sulla mia persona”.

“In tutta questa triste storia una cosa è certa, assodata la piega politica che questa vicenda ha preso, molto probabilmente in vista delle prossime elezioni regionali – constata la donna -: non potrò cambiare le mie idee politiche ma il partito per il quale voterò sì“.

E il motivo appare chiaro: “Perché da un semplice interesse da parte di un potenziale acquirente (trattativa mai iniziata per incompatibilità di varia natura) non si può mettere in allarme una intera frazione, mettere alla gogna mediatica e al pubblico ludibrio di un paese (la stazione dei Carabinieri di Porotto ne sa qualcosa) in via di estinzione per intere settimane la sottoscritta, evitare qualsiasi tipo di smentita e poi dichiarare che tutto è finito in una bolla di sapone”.

L’attacco è rivolto alla Lega che, rincuorata dalla trattativa mai esistita con la coop Un Mondo di Gioia, ha sancito la fine dell’ipotesi di Ravalle come luogo deputato all’accoglienza.

Creare una situazione spiacevole a tavolino, strumentalizzarla, trovare la soluzione per risolverla, è sempre stato il cavallo di Troia di tanti politici. Un modo decisamente triste per affermarsi e conquistare l’ambita poltrona grande o piccola che sia – commenta Giacomelli -. Ci sta tutto, dobbiamo accettarlo che lo vogliamo o no ma dal momento in cui questa squallida strategia va a ledere diritti, dignità, vita privata di comuni cittadini, non si può più tollerare. Perché è vero che vige sempre la legge del più forte ma per quanto mi riguarda, non permetterò che la poltrona di chi ha architettato tutta questa vicenda con astuzia (non intelligenza, sia chiaro!) venga fatta sulla mia pelle o su quella dei ravallesi”.

Sul caso interviene anche Luigi Vitellio che vede “il cartello Ravalle = Gorino e onestamente mi vergogno. Mi vergogno – racconta l’ex consigliere Pd – perché io a Gorino c’ero e ho visto donne respinte, trattate come la peggiore malattia possibile. Quella notte abbiamo faticato insieme ad amministratori della provincia per trovare un rifugio per quelle ragazze, tra queste c’era anche una donna incinta proprio come mia come mia moglie in quel periodo”.

Ma ora come allora “non saprei darei una risposta a una di quelle ragazze che mi chiedeva cosa avevano fatto di male. Non dimentico quegli occhi, li porterò sempre con me, perché mi guidino sempre come una stella polare sulla rotta della vita da seguire”.

“Noi abbiamo due scelte davanti: o seguire l’opportunismo politico nel dare la colpa alla figura istituzionale del momento, prefetto, sindaco, ministro degli interni o dimostrare di essere un’altra cosa. L’immigrazione è come la pioggia, nessuno la può fermare… figuriamoci una barricata – dichiara Vitellio su Facebook -. Affrontiamo insieme la situazione, con trasparenza e concretezza, senza demagogia ma tenendo bene a mente che parliamo di persone, donne uomini e bambini. Nessun voto sarà mai più importante del diritto alla vita“.

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