Attualità
2 Novembre 2019
Mistero sul luogo che dovrebbe ospitare i migranti. L'avvocato scrive alla Prefettura

Ravalle, parla la proprietaria della struttura: “Mai firmato nulla”

di Redazione | 2 min

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Non esiste alcun accordo tra proprietaria della casa individuata per l’accoglienza dei 30 migranti a Ravalle e la cooperativa padovana Mondo di gioia, la società che si è aggiudicata (unica partecipante) il bando per l’accoglienza in provincia di Ferrara. Lo assicura a Estense.com la stessa proprietaria, Eleonora Giacomelli, preoccupata per gli animi poco sereni che stanno montando in paese.

“Quella casa – afferma – è in vendita già da tempi non sospetti. E con quella cooperativa non c’è niente di scritto, nessun contratto, nessun preliminare”. La signora ricostruisce gli ultimi mesi che l’hanno vista, obtorto collo, nell’occhio del ciclone: “a fine luglio ricevo la visita di due persone giovani, che dicono di far parte di Un mondo di gioia. Chiedono se sia possibile affittarla. Chiedo per quali motivi ma non ricevo risposta”.

Successivamente avviene un secondo incontro. “Questa volta tra i titolari della cooperativa e il mio avvocato, Massimiliano Vissoli. Propongono un affitto biennale per ospitare profughi. Non era per me una proposta convincente e ho rifiutato. In seguito hanno manifestato l’intenzione di acquisire l’immobile”.

Si arriva così alla scorsa settimana, quando la cooperativa “comunica via pec al mio avvocato, che segue la pratica, che non ha più intenzione di comprare lo stabile”.

Eppure in Prefettura e in Comune si è parlato proprio dei 900 metri quadrati da ristrutturare in Via Bolzana, 33/35 che sono di proprietà della Giacomelli. Che a questo punto si chiede “perché queste cose, che sono a conoscenza anche del Municipio, non siano state comunicate”.

Rincara la dose l’avvocato Visssoli, che ribadisce come la sua assistita abbia “sempre manifestato la volontà di vendere l’immobile e che la onlus denominata “Un mondo di gioia”, potenziale acquirente dell’immobile, ha manifestato tramite comunicazione via PEC presso il mio studio, la volontà di non proseguire all’acquisto. Nonostante le varie smentite ai media, a tutt’oggi la questione pare non essersi risolta”.

Per Vissoli, che ha inviato una lettera anche alla Prefettura, “la situazione così delineata e soprattutto il trapelare di notizie mai verificate con la proprietaria, hanno generato una situazione di grave disagio ma soprattutto di pericolo nei suoi confronti con grave danno e nocumento alla sua immagine”.

A questo punto il legale si riserva, “stante il danno procurato non solo morale ma anche materiale, in considerazione alle notizie false e non attribuibili alla mia assistita che continuano ad essere riportate quotidianamente su ogni organo di stampa anche sul web, di agire giudizialmente nei confronti di ogni soggetto pubblico o privato”.

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