Giorgio Zauli
Gli ultimi sviluppi del ‘caso Zauli’ hanno provocato una piccola scossa tellurica nell’Università di Ferrara: si sono infatti dimessi tre componenti della Commissione Etica, e fra questi ci sono presidente e vice.
Il 27 agosto hanno rassegnato le dimissioni il presidente Andrea Pugiotto (costituzionalista, rappresentante dei professori ordinari), la vice Paola Migliori (rappresentante del personale tecnico-amministrativo) e Gian Matteo Rigolin (rappresentante dei professori associati, coautore di uno degli articoli segnalati e che per ovvi motivi di trasparenza non ha partecipato al procedimento della commissione su Zauli).
Il motivo di tale decisione è un parziale dissenso con la risposta che l’Ateneo ha fornito alla richiesta di accesso civico generalizzato presentata da questo giornale, ma al momento non si conosce la motivazione estesa che, in ogni caso, risulta essere già nota al rettore, al pro rettore e al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza Giuseppe Galvan.
A quanto risulta, le motivazioni verranno esposte anche al Senato Accademico nella riunione di settembre (in calendario ve ne sono due, una straordinaria il 4 e una il 19) in cui la Commissione uscente farà il resoconto dell’attività annuale.
Il 19 agosto scorso, lo ricordiamo, l’Università di Ferrara aveva respinto la richiesta di accesso civico generalizzato presentata da Daniele Oppo (che è anche l’estensore di questo articolo) per poter ottenere la motivazione con cui la Commissione Etica aveva ‘assolto’ il rettore Zauli in merito ad alcune sue ricerche segnalate per contenere immagini e dati (presuntivamente) manipolati. Lo aveva fatto motivando il diniego con l’esistenza di una presunta “strumentalizzazione mediatica (giornali e blog) fino ad ora condotta in merito alla questione, finalizzata a gettare discredito,con gli attacchi in essa contenuti, al lavoro scientifico dell’interessato (e del gruppo di ricerca), nulla ha a che fare con l’esigenza specifica dell’accesso civico generalizzato finalizzato alla verifica del buon andamento dell’amministrazione universitaria e al corretto esercizio delle finalità istituzionali”. Non solo, lo stesso Ateneo si è anche spinto fino a rispondere a domande non contenute nella richiesta di accesso, sostenendo che, in ogni caso, non competa ai giornali o al pubblico sindacare in alcun modo la bontà e la correttezza delle ricerche, bensì esclusivamente al “Tribunale della scienza”.
Estense.com ha provato a contattare il professor Pugiotto, che ha confermato le dimissioni dei tre rappresentanti, ma non ha rilasciato dichiarazioni sulla vicenda.
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