Economia e Lavoro
16 Luglio 2019
Nel frattempo Pd e gruppo misto depositano un'interrogazione in Regione: "Il governo convochi un tavolo di crisi"

Mercatone Uno: Caricento sospende i mutui dei dipendenti

di Redazione | 3 min

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La Cassa di Risparmio di Cento ha attivato il “Protocollo Banche” per intervenire a sostegno dei dipendenti dell’azienda Mercatone Uno che potranno richiedere l’anticipo della cassa integrazione e beneficiare della sospensione, fino a 12 mesi, delle quote capitali sulle rate di mutuo.

Dopo l’annuncio del fallimento della società Shernon Holding, che meno di un anno fa aveva acquisito i punti vendita della storica catena di arredamenti ed oggettistica per la casa, circa 1800 lavoratori in tutta Italia si sono trovati senza prospettive certe per il futuro.

La Regione Emilia-Romagna ha chiesto la disponibilità delle Banche ad attivare misure straordinarie per sostenere i dipendenti e Cassa di Risparmio di Cento ha risposto subito in maniera positiva, volenterosa di dimostrare la propria vicinanza ai lavoratori di Mercatone Uno che stanno vivendo un periodo di particolare disagio dovuto al dissesto dell’azienda. Per usufruire delle misure straordinarie attivate dalla Cassa è necessario presentare richiesta presso una delle 47 filiali distribuite tra le province di Ferrara, Bologna, Modena e Ravenna.

Ne frattempo la crisi del Mercatone Uno finisce anche al centro di un’interrogazione di alcuni consiglieri regionali del Partito Democratico e del gruppo Misto a prima firma del capogruppo Stefano Caliandro. (L’interrogazione è stata firmata anche da Paolo Calvano, Alessandro Cardinali, Marcella Zappaterra, Paolo Zoffoli, Massimo Iotti, Silvia Prodi, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Antonio Mumolo, Luciana Serri, Gianni Bessi, Gian Luigi Molinari, Manuela Rontini, Roberta Mori e Lia Montalti). I dem interrogano la Giunta perché chieda “al Governo un presidio della vicenda attraverso il tavolo di crisi”.

“Già all’indomani dell’annuncio del fallimento – spiegano i consiglieri di maggioranza -, la Regione si è attivata attraverso una serie di incontri con i sindacati e i Comuni coinvolti, dai quali è emersa la necessità di un’azione che velocemente riuscisse ad assicurare gli ammortizzatori sociali, la rapida riapertura dei punti vendita e la tutela dei clienti e dei creditori” e “solo recentemente sono arrivate le prime corresponsioni della cassa integrazione, per altro in alcuni casi così basse da essere offensive (appena 28 euro, come riportano alcune notizie stampa), poiché l’attivazione della Cigs da parte del Governo è avvenuta sulla base di un accordo molto meno favorevole di quello precedente”.

Dunque il Pd chiede alla Giunta “di portare avanti le azioni già intraprese, verificando con Comuni e sindacati se siano necessarie ulteriori iniziative di supporto ai lavoratori coinvolti; di sensibilizzare il Governo a un attento e puntuale presidio della vicenda attraverso il tavolo di crisi, per rispondere adeguatamente ai bisogni immediati di tutti i lavoratori, anche quelli del polo logistico di San Giorgio di Piano oggi esclusi, attraverso l’erogazione di ammortizzatori sociali sufficienti a garantire a loro e alle loro famiglie una vita dignitosa; infine, ad adoperarsi affinché si giunga in tempi brevi a una soluzione che consenta la riapertura dei punti vendita attraverso un piano di rilancio credibile, in grado di convincere i creditori a fare ulteriore credito e i clienti ad acquistare ancora con fiducia, così da dare un futuro a un marchio storico dell’economia italiana e ai suoi 1.800 dipendenti”.

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