Lettere al Direttore
5 Luglio 2019

Lidi senza la zavorra di Comacchio

di Redazione | 2 min

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Dire che un’amministrazione comunale si sia dimostrata totalmente inadeguata è forse eccessivo, dato sono molte le variabili in gioco e spesso chi giudica, seppur politicamente non coinvolto, lo fa principalmente analizzando la questione per lui importante, ma dire che il Comune di Comacchio si sia dimostrato nel tempo non all’altezza di amministrare le località marine di competenza (i 7 Lidi) penso risponda alla realtà.
Da circa quarant’anni la mia famiglia possiede una piccola abitazione al Lido delle Nazioni e penso, avendo vissuto lo sviluppo prima e la decadenza poi, di poter giudicare chi ha gestito amministrativamente queste località.

Non si può dare esclusivamente colpa alla “crisi” e al “patto di stabilità” per giustificare una lenta progressiva decadenza di una località balneare che non attrae neppure più chi vi possiede un’abitazione per trascorrere le vacanze. Non parliamo infatti solo dei negozi che stanno chiudendo senza soluzione di continuità ma soprattutto della maggior parte delle abitazioni chiuse tutto l’anno o alcune aperte esclusivamente 15 giorni ad agosto. Desolante calare lo sguardo su condomini e villette chiusi, con le erbacce incolte del giardino.

Marciapiedi da rifare, che mettono a rischio l’incolumità fisica di chi vi transita. Piazza Italia , in passato il fulcro del Lido, abbandonata a sé stessa, con 2 eventi in croce ( oltretutto senza un cestino per i rifiuti, ma questo è un altro discorso).

E quando finalmente decidono di investire qualche spicciolo della significativa IMI che incassano (e che probabilmente utilizzano per coprire servizi per gli elettori, che non sono i vacanzieri), ristrutturando un tratto del lungomare, lo fanno in tarda primavera-inzio estate (hanno terminato il 2 luglio con la tinteggiatura delle strisce pedonali), dimostrandosi incompetenti anche in quel campo (ma si può bloccare il lungomare in estate??).

Oltretutto, siccome per rifare il lungomare sono stati eliminati dei parcheggi a pagamento, hanno pensato bene di rendere a pagamento quelli posti più all’interno, tanto per disincentivare ulteriormente chi vorrebbe raggiungere il Lido.

Scelta paradossale, per non dire scellerata, quella di rendere a pagamento i parcheggi di una località balneare in piena crisi. Si monetizza il parcheggio disincentivando ulteriormente i già pochi arrivi.

È ora di smetterla di utilizzare i Lidi di Comacchio alla stregua di un bancomat.

È ora del rilancio di queste località o di farsi da parte e lasciarle a gestire in autonomia il loro destino. Certamente un “Comune dei 7 Lidi”, senza la zavorra del Comune di Comacchio, sarebbe turisticamente più efficace.

Claudio Della Ratta

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