Lido degli Scacchi. Ieri (giovedì 12 giugno) mattina il gup del tribunale di Ferrara ha rinviato a giudizio un 51 e un 52enne di Comacchio, finiti a processo per un infortunio sul lavoro risalente a sei anni fa, quando un ragazzo di Codigoro (oggi 28enne) avrebbe rischiato di perdere un occhio mentre – questa l’accusa che la Procura di Ferrara muove nei confronti dei due imputati – stava lavorando in nero come giardiniere senza indossare le necessarie e adeguate protezioni.
Il 52enne, di professione giardiniere, sarebbe stato il datore di lavoro di fatto del ragazzo. Secondo l’accusa, l’uomo svolgeva attività abusive di giardinaggio. E lo avrebbe fatto anche per conto del Comune di Comacchio (parte civile assistita dall’avvocato Carlo Alberto Costantino) utilizzando anche attrezzature di proprietà dell’ente e facendosi figurare al lavoro quando invece si allontanava per altri impieghi. Fatto per cui adesso dovrà rispondere anche dell’accusa di truffa aggravata.
Partendo dal fatto che la vittima avrebbe lavorato in nero, l’imputato figura quindi come proprio datore di fatto. Da qui anche la presunta violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, tra cui rientrerebbe il non aver fornito al lavoratore i necessari dispositivi di protezione individuale. Nello specifico, la vittima – parte civile nel procedimento, assistita dagli avvocati Denis Lovison ed Elena Smanio – non avrebbe avuto gli occhiali protettivi utili a eliminare o ridurre i rischi di ferimento.
L’altro imputato invece, anche lui 51enne di Comacchio, è finito a processo con l’accusa di favoreggiamento come dipendente di fatto dell’imprenditore, perché – insieme a a quest’ultimo – non avrebbe impedito al ragazzo di potare la siepe finita al centro del procedimento. Durante l’operazione di giardinaggio e potatura infatti, avvenuta il 29 maggio 2019, all’interno del giardino di un’abitazione al Lido degli Scacchi, l’operaio rimase ferito all’occhio con un ramo della siepe a cui stava lavorando.
Il 51enne pero avrebbe raccontato ai carabinieri intervenuti che il ragazzo li aveva semplicemente accompagnati e che l’infortunio era stato causato dal fatto che il giovane, per scherzo, gli era saltato sulle spalle all’improvviso mentre stava tagliando la siepe. Le lesioni accertate dai sanitari parleranno di un trauma bulbare e orbitario che gli causò un’ipofunzione del nervo ottico, con riduzione sensibili del campo visivo, prognosi di quaranta giorni e indebolimento permanente dell’organo della vista.
Il processo tornerà in aula a febbraio davanti al collegio del tribunale di Ferrara.
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