di Giada Magnani
Argenta. All’Avis si raccoglie… l’acqua, quella piovana, a catinelle. Succede nella sede dei volontari della donazione del sangue di Argenta, sita, con ambulatori ed uffici, al primo piano della palazzina che sta proprio di fronte all’ospedale. Ma non si tratta di un caso sporadico, casuale, anzi.
“E’ un problema – spiega la presidentessa Annamaria Toschi – che si manifesta sin dall’agosto scorso, ma che in tutto questo tempo non è ancora stato risolto. Il fenomeno si è acuito con le recenti piogge. Aggravato anche – aggiunge Toschi – dall’intasamento dei pluviali, pieni di foglie e melma, e dal distaccamento di una porzione del manto di impermeabilizzazione del tetto”.
Alle prese con questo disagio c’è pure la cooperativa di ristorazione Cir, al piano terra dello stesso stabile, dove si segnalano fenomeni di infiltrazioni di acqua che imbrattano i muri ed i rivestimenti. Mentre un certo grado di pericolo è rappresentato nel sottotetto con l’acqua che bagna i cavi della corrente elettrica. Per tutta la giornata di martedì i volontari avisini si son dati un gran daffare per asciugare i pavimenti con stracci, scope e bacinella. Poi per svuotare le gronde, spazzare via i ristagni, ripulire mobili, arredi, poltroncine ed attrezzature.
Ma ciò che serve sono interventi radicali. Tra l’altro, “non capiamo il perché – afferma Toschi – nonostante la nostra sede provinciale si sia detta disponibile a stanziare a favore dell’Ausl 100.000 euro per il recupero parziale dell’ex direzione sanitaria-amministrativa del M.Vandini, chiusa da tempo, questo progetto non vada ancora in porto. L’intervento farebbe posto, oltre che a noi, anche ad altre associazioni che operano in campo socio-sanitario: ad esempio la Croce Rossa, gruppi che si occupano del trasporto di malati e disabili, protezione civile ed pubbliche assistenze. Ma il progetto è fermo, nel cassetto”. Tutto è pronto comunque per giovedì 30 maggio, data in cui, secondo calendario, si raccoglie il sangue.
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