Comacchio
13 Aprile 2019
Una partecipata cerimonia quella che ha ripercorso un secolo di storia della località comacchiese 'visitata' dall'Eroe dei Due Mondi e dai suoi seguaci

I cento anni di Porto Garibaldi, la cerimonia nei luoghi di Giuseppe e Anita

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Cento anni dopo il decreto di Tommaso di Savoia che attribuì a Magnavacca la nuova denominazione di Porto Garibaldi, la comunità comacchiese e le autorità civili, militari e religiose del territorio hanno celebrato sabato mattina la ricorrenza che collega la località marittima all’Eroe dei due Mondi, Giuseppe Garibaldi, e alla sua amata Anita.

Nella cosiddetta trafila garibaldina, Comacchio, la sua costa e le sue Valli sono di fatto stati luoghi cruciali nella vita della coppia e dei loro seguaci, da Ugo Bassi a Giovanni Livraghi a Ciceruacchio. Il cielo plumbeo non ha smortzato l’entusiasmo di tutti coloro che sono intervenuti sulla costa, dal sindaco Marco Fabbri al prefetto di Ferrara Michele Campanaro, dalla consigliera regionale Marcella Zappaterra all’arcivescovo Gian Carlo Perego.

Dopo la solenne cerimonia dell’alzabandiera, che ha aperto una mattinata carica di iniziative, sono intervenuti a vario titolo anche Annita Garibaldi Jallet, pronipote di Garibaldi, Luigi Davide Mantovani, vice presidente della locale associazione ‘Amici del capanno di Garibaldi’, l’assessore Maria Chiara Cavalieri e Marcello Bellotti in rappresentanza del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che ha dato lettura del decreto regio del 1919.

La giornata è proseguita con la deposizione della corona d’alloro al cippo monumentale dedicato allo sbarco di Garibaldi, accompagnata dalla Fanfara dei Bersaglieri ‘Garibaldina’ di Treviolo (Bg), e con il corteo verso il cippo dei Marinai, l’omaggio al monumento a Garibaldi e Anita in fuga, posizionato su viale Ugo Bassi e a quello dei Patrioti garibaldini in piazza III agosto.

La cerimonia si è conclusa con la messa a dimora della rosa ‘Anita Garibaldi’ nell’ambito del progetto coordinato dall’ente morale Museo e Biblioteca Renzi di Borghi (Cesena) e sostenuto dai Comuni della trafila garibaldina.

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