Politica
12 Aprile 2019
La consigliera comunale interviene sul tema dell'invecchiamento dei professionisti e delle frazioni scoperte

Medici di base. Peruffo: “Mi aspetto massima attenzione da sindaco e Regione”

di Redazione | 2 min

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Medici di base che invecchiano, frazioni scoperte o mal informate dall’Ausl, giudicata poco attenta alla questione. È quanto evidenzia Paola Peruffo (Fi) in un intervento in materia di sanità.

“I fatti sono abbastanza chiari, seppure non conosciuti da tutti: oltre all’invecchiamento generale della popolazione, si sta registrando un innalzamento medio molto preoccupante dell’età dei medici di base – afferma la consigliera comunale, che rimarca di essersi già mossa con la Regione attraverso l’allora consigliere Galeazzo Bignami -. I dati li ha recentemente forniti la stessa Fimmg (Federazione Nazionale dei Medici di Famiglia) evidenziando come il 49% dei medici di base abbia più di 55 anni. Una situazione già critica, ma destinata a peggiorare in modo drastico e allarmante: nel 2023 si prevede il pensionamento di 21.700 medici e, senza un repentino cambio di tendenza, ne mancheranno 16.000 sul territorio nazionale prima del 2025”

“In questi anni ho avvertito pochissima attenzione su questa problematica da parte dell’Azienda Usl locale, ma anche dello stesso sindaco, quale vertice locale in materia sanitaria – sostiene Peruffo -. Diverse frazioni ferraresi come Ravalle e Malborghetto di Boara sono sprovviste di medico di base, creando forti disagi ai cittadini. In altre frazioni come Francolino, invece, la mancata comunicazione preventiva tramite lettera personale ad ogni singolo cittadino sulla cessazione dell’attività di un medico di base ha creato difficoltà ai pazienti, specie quelli più fragili, che si sono trovati impreparati di fronte alla necessità di scelta di un altro medico, rimanendo senza un importantissimo punto di riferimento. Non solo: si sono verificate anche problematiche legate all’indisponibilità di medici dell’area urbana nell’accettare pazienti delle aree periferiche carenti a causa delle difficoltà nella gestione logistica in caso di visite domiciliari. Occorre pertanto attivare un percorso che evidenzi le aree carenti ponendo soluzioni tempestive, anche perché l’attuale sistema provoca, tra le altre cose, un evitabile intasamento del Pronto Soccorso, oltre a pregiudicare la salute di molti pazienti.  Sul tema – conclude – mi aspetto la massima attenzione da parte del nuovo sindaco e dell’assessore regionale competente”.

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