
Bondeno. Il mercato si è ormai ampliato verso una dimensione internazionale e le linee di prodotto consentono ad Engin Plast di porsi sia a monte del processo di lavorazione della materia plastica con il dosaggio, che a valle con il recupero anche direttamente in linea degli scarti di lavorazione. Quest’ultimo tema è estremamente attuale e sentito in quanto una delle più importanti problematiche affrontate dalla società contemporanea.
Oggi Engin Plast è in continuo sviluppo in quanto ad affiancare il fondatore dell’azienda, Romeo Padovani, sono intervenute le nuove generazioni: i figli Laura e Lauro e l’attuale genero nonché presidente, Lanfranco Zanoncini, a garantire modernità e visione futuristica indispensabili per il processo di sviluppo che l’attività dell’azienda richiede.
«Realizziamo macchinari finiti, ma anche componenti ausiliari che si inseriscono in una linea, per esempio per trasportare granuli di materiale in due punti diversi di una catena», dicono Lanfranco Zanoncini e Romeo Padovani, i quali hanno accompagnato il sindaco Fabio Bergamini ed il vicesindaco Simone Saletti nella loro visita allo stabilimento. «Abbiamo componenti già pronti per partire diretti in India – dicono dall’azienda di via per Zerbinate – perché il nostro mercato di riferimento è l’estero: direttamente e indirettamente, nel senso che molti clienti italiani, poi, vendono a loro volta in altri Paesi. In Italia, invece, il mercato richiede soprattutto macchinari per il riciclo della plastica, perché queste attualmente sono le esigenze».
Anche alla Engin Plast si è parlato di lavoro, di esigenze formative e di «manodopera specializzata che si trova sempre con maggiore difficoltà». Romeo Padovani ricorda gli anni in cui iniziò la sua avventura (all’epoca lo stabilimento si trovava nel quartiere del Santissimo ed era condotto con il socio Scanavini). Poi, la scelta di trasferirsi nell’area artigianale di Borgo Scala. «Ascoltiamo sempre con grande attenzione le esigenze del mondo dell’impresa – dicono Fabio Bergamini e Simone Saletti – sia nell’ambito della formazione che per altre necessità: la zona artigianale, proprio a questo proposito, è inclusa nei progetti di Lepida (con l’accordo sottoscritto con il Comune) per l’ampliamento della rete Internet a banda ultralarga». Naturalmente, però, «i progetti per l’immediato riguardano il finanziamento di percorsi di formazione professionale – conclude il sindaco Bergamini – mirati a creare le competenze mancanti sul mercato del lavoro».
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