Spettacoli
15 Marzo 2019
Claudio Conti e Annamaria Maggese propongo brani poco conosciuti per clarinetto e pianoforte

Viaggio nel Novecento più raro al Bonacossi

di Redazione | 2 min

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Prima dei due concerti sinfonici che concluderanno la stagione a giugno, Ferrara Musica propone un affascinante appuntamento di musica da camera. Lunedì 6 maggio - Teatro Comunale “Claudio Abbado”, inizio alle 20.30 - è in programma un concerto intitolato “Miei diletti archi”, che vedrà protagonista l’ensemble Piovano & Friends

Nell’ambito della quindicesima edizione della rassegna musicale dei concerti a palazzo Bonacossi, offerta dal conservatorio Frescobaldi di Ferrara alla città, oggi pomeriggio, venerdì 15 marzo alle 18 sarà il duo formato dai docenti Claudio Conti e Annamaria Maggese a proporre un programma vario e dalle sonorità interessanti.

I brani scelti, infatti, tutti del ‘900, non sono certo tra i più noti ed eseguiti per clarinetto e pianoforte. Organizzata dal conservatorio Frescobaldi in collaborazione con i musei civici di arte antica al museo di via Cisterna del Follo 5 a Ferrara, la data della rassegna è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

Aprirà il concerto la sonata di Mario Castelnuovo-Tedesco, in cui zampillano elementi di musica impressionista, pucciniana, ma anche popolare, di gusto tipicamente mediterraneo. A seguire la sonatina dell’originale compositore svizzero Arthur Honegger, composta nel 1922, ma raramente eseguita. La sua scrittura, estremamente varia, alterna momenti tenebrosi o lirici ad altri vorticosamente ritmici.

Nella seconda parte del pomeriggio, verrà eseguito il capriccio valzer Le Tombeau de Ravel, composto dal direttore d’orchestra australiano Arthur Benjamin. Attraverso l’eco de Le Tombeau de Couperin in sei “numeri”, ciascuno dei quali dedicato a un amico morto nella Grande Guerra, Benjamin rende omaggio all’amato compositore francese attraverso una narrazione in cui riecheggiano sia Ma Mère l’Oye, sia Valses nobles e sentimentales (a loro volta dedicati a Franz Schubert), alternando atmosfere mefistofeliche o grottesche  ad altre malinconiche e sognanti, come in una caleidoscopica comédie humaine.

Il concerto terminerà con la sonata del compositore spagnolo Salvador Brotons (1959), scritta nel 1988, di rado eseguita in Italia.

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