di Simone Pesci
Abbassare l’aliquota Imu e favorire, attraverso sgravi fiscali e contratti a canone concordato calmierati, la locazione di immobili che, altrimenti, rimarrebbero sfitti creando un danno ai proprietari. Lo chiede l’Asppi – Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari -, che ha avviato una raccolta firme con l’intenzione di “chiedere un incontro con i Comuni prima che determinino le aliquote Imu di quest’anno” spiegano gli esponenti dell’associazione.
La campagna si terrà presso la sede cittadina di via Garibaldi 185, e in quelle provinciali di Bondeno, Codigoro, Copparo, Argenta e Cento. “Ferrara resta il fanalino di coda della nostra regione, mentre in alcune provincie tipo Ravenna i valori immobiliari sono in leggera ripresa” contestualizza Ippolita Domeneghetti, presidente provinciale di Asppi.
Chi sottoscriverà la petizione, contribuirà a cercare di fare arrivare sul tavolo tre istanze, illustrate dalla stessa Domeneghetti: “La prima è chiedere che le aliquote Imu non vengano ritoccate rispetto allo scorso anno, ma vengano preferibilmente abbassate; puntare a chiedere aliquote Imu agevolate per i contratti a canone concordato; ridurre il carico fiscale per immobili che non si riescono a riaffittare, soprattutto quelli a uso commerciale, oppure sfitti a seguito di procedure di sfratto per morosità”.
Entra ancora di più nel vivo della questione Alfredo Zagatti, presidente nazionale di Asppi, le cui considerazioni si basano sul dato che vede, negli ultimi dieci anni, “il prezzo medio delle case subire un crollo del 24%”. Un calo registrato tutt’ora, e che significa che tutti coloro che hanno investito “risparmi in abitazioni, si sono visti andare in fumo un quarto di quei risparmi”. Importante altresì sottolineare, secondo Zagatti, che da quando è stata tolta l’Ici, il “prelievo patrimoniale sulle abitazioni è passato da 9 miliardi a 21 miliardi di euro”.
Da questa serie di fattori, nasce l’esigenza di “contenere l’Imu sui livelli dell’anno scorso, e se possibile abbassare le aliquote”. Il presidente spinge anche sull’utilizzo di contratti a canone concordato: “Sono lo strumento sociale più valido per far arrivare sul mercato delle abitazioni inquilini che non riescono ad accedere al mercato libero. Credo sia dovere dei Comuni dare una mano affinché questi contratti siano agevolati. A Bologna, Modena, Ravenna e Reggio Emilia sono previste delle aliquote agevolate, a Ferrara no e chiederemo che nella delibera istitutiva Imu e Tasi, venga previsto qualcosa che a oggi non c’è”.
In conclusione, Zagatti affronta la questione degli immobili sfitti. “C’è una situazione – asserisce – che tanti proprietari non riescono a vendere o affittare nemmeno alle condizioni più sfavorevoli. Credo che i Comuni debbano farsi carico di un ragionamento che prevede di discernere gli immobili che il proprietario decide di tenere sfitti, da quelli che, per situazioni evidenti, non riescono né ad essere affittati né ad essere venduti. Se nel centro di Ferrara si vive meno questa situazione, nei piccoli centri di provincia vendere o affittare rimane quasi impossibile”.
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