Tentato furto in un vivaio. Uomo arrestato dai carabinieri
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Un uomo tenta un furto in un vivaio ma il figlio dei titolari lo segue indicando la posizioni ai carabinieri che riescono a intercettare così il veicolo su cui si stava dando alla fuga
Dopo la sentenza di primo grado con cui il gup Carlo Negri del tribunale Ferrara ha pronunciato l'assoluzione per i cinque accusati per le presunte tangenti tra i padiglioni della Fiera, nei giorni scorsi, la Procura ha deciso di ricorrere alla Corte d'Appello di Bologna per quanto riguarda la posizione dell'ex presidente Filippo Parisini, inizialmente prosciolto dal giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio, chiedendo ai giudici bolognesi di disporne il rinvio a giudizio
E' una replica che assomiglia molto a un'ammissione di colpa, quella che il Comune di Ferrara, attraverso il direttore generale Sandro Mazzatorta, invia come 'rettifica' al nostro quotidiano dopo l'inchiesta sui soldi dei ferraresi destinati all'emergenza Covid per l'ospedale di Cona. E' una nota nella quale, volontariamente o meno, il Comune conferma di essersi trattenuto il denaro delle donazioni
Adescava le sue vittime in stazione, chiedendo loro un passaggio in automobile o proponendo rapporti sessuali a pagamento, e poi le rapinava del portafoglio che tenevano nelle tasche posteriori dei pantaloni
Tragedia in zona Gad, dove una giovane donna italiana è stata ritrovata senza vita in un pianerottolo della Torre A del Grattacielo
Se c’è un settore che non conoscerà mai una vera crisi è quello delle pompe funebri. A meno che – si intende – alcune aziende non comincino ad alterarne gli equilibri, ‘sgambettando’ in maniera poco corretta, o addirittura illegale, i propri concorrenti. È quello che però è successo in tutta l’Emilia-Romagna, come rivelato dai carabinieri di Bologna che nei giorni scorsi hanno smantellato un racket dei servizi funebri che aveva consentito a due ditte, R.i.p. Service e C.i.f., di avere larghi incassi in nero attraverso un consolidato metodo di raggiro ai parenti dei defunti. Tra i nomi degli indagati c’è anche quello di un 37enne ferrarese, dipendente di una delle aziende.
Secondo gli inquirenti, il 37enne potrebbe essere responsabile di un episodio di corruzione, avvenuto all’ospedale Sant’Orsola: l’uomo avrebbe dato 50 euro alla responsabile della camera mortuaria per avere la precedenza rispetto ad altre aziende. Sostanzialmente tra alcuni funzionari dell’ospedale e dipendenti delle pompe funebri, si sarebbe creata una sorta di ‘corsia preferenziale’ (a pagamento) per riuscire ad approcciare i parenti dei defunti prima della concorrenza, appena fuori dalla camera mortuaria.
Un momento in cui tra l’altro il comprensibile dolore delle persone le può rendere preda di facili raggiri: in questo caso i dipendenti delle pompe funebri al centro dell’inchiesta convincevano i clienti appena approcciati che una parte del costo del servizio funebre (tra i 500 e i 900 euro) non era detraibile a livello fiscale, e andava quindi pagata in contanti. Riuscendo così nel corso degli anni a incassare centinaia di migliaia di euro in nero: secondo gli inquirenti tra il 2009 e il 2013 sarebbero transitati 435mila euro nel corso di 520 operazioni, attraverso un conto a cui avevano accesso alcune delle oltre 60 persone indagate.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno effettuato 43 perquisizioni, arrivando anche a Ferrara e Argenta, e sequestrato preventivamente 5 immobili, 34 filiali delle aziende e 75 mezzi di trasporto, per un valore totale di 13 milioni di euro.
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