(foto di Paolo Ranzani)
di Federica Pezzoli
È tornato a Ferrara dopo 31 anni e venerdì sera ha riempito platea e palchi del Teatro Comunale Claudio Abbado, gremito da un pubblico di ogni età, accorso al solo scopo di farsi stupire: è Arturo Brachetti, uno dei pochi artisti italiani di livello internazionale, che ha portato nella città estense il suo nuovo one man show, “Solo”, dove i sogni diventano reali e le illusioni verità.
In questo suo nuovo lavoro Brachetti accompagna lo spettatore in un magico mondo di ricordi e fantasie, materializzando personaggi, raccontando la vita e i sogni, in fondo, un po’ di tutti noi. Il fil rouge è una piccola casa dei ricordi, un mondo sospeso tra passato e presente: attraverso una webcam ne scopriamo a uno a uno i vari ambienti e a ognuno è collegato un aneddoto del piccolo Arturo e della sua voglia di magia sin da principio.
La tv in salotto è lo spunto per impersonare eroi dei telefilm di ieri e di oggi, dall’Hulk televisivo degli anni Settanta al dottor Spock di “Star Trek”, alla “Signora in giallo”, fino ai bagnini palestrati di “Baywatch” e ai nuovi protagonisti delle serie su web come “Breacking bad”. Basta un cappello, regalatogli dal nonno tanti anni prima e ritrovato in soffitta, con un buco “da riempire con la fantasia” e Brachetti si trasforma in 25 personaggi diversi, da Arlecchino a Capitan Uncino. La stanza dei giochi diventa il pretesto per animare personaggi delle favole, più o meno tradizionali: da Biancaneve e Cenerentola – politically incorrect – alle principesse di Frozen, fino all’orco Shrek. Lo scorrere del tempo è l’occasione per trasformarsi nelle quattro stagioni, con citazioni di Magritte, Monet e Van Gogh e sottofondo musicale di Vivaldi insieme a prodigiosi trucchi di magia.
Sì, perché in “Solo” Brachetti non porta in scena solo 60 nuovi personaggi, ma unisce al trasformismo, l’arte per la quale è stato inserito nel guiness dei primati come il più prolifico e veloce trasformista al mondo, altri suoi cavalli di battaglia: la chapeaugrahie, grazie alla quale un cappello è appunto fonte inesauribile di personaggi, e le suggestive e divertenti ombre cinesi. E poi si mette alla prova in nuovi campi, come la sand painting, con i suoi disegni che si formano e si trasformano mentre l’immaginazione vaga senza limiti.
Oltre all’illusione e alla magia, c’è spazio per la poesia: dolcissima la scena dove l’eterno Peter Pan invita a danzare il vestito a fiori cucito dalla sua mamma. E c’è spazio anche per la tecnologia, con luci, videomapping e raggi laser.
“Solo” è davvero uno spettacolo per tutti, pensa ai bambini e al bambino che è in ognuno di noi, con un pizzico di ironia e irresistibile cattiveria. Brachetti, insomma, per tutti i 90 minuti incanta e sbalordisce non solo per le sue innegabili doti nel quick change, ma anche per il suo ecclettismo camaleontico e per la sua maestria nel confezionare uno spettacolo capace di creare un intero mondo. In realtà, infatti, “Solo” non è un as-solo, ma una macchina scenica perfettamente congegnata e diretta, nella quale Brachetti e la sua squadra si coordinano alla perfezione e solo grazie a questo attento lavoro, studiato in ogni dettaglio dietro alle quinte e sulla scena, l’illusione riesce e il pubblico viene rapito dalla meraviglia.
Lo stupore è intatto e fino al gran finale la domanda è sempre la stessa: ma come fa? Forse il segreto è lasciarsi trasportare da questo moderno Peter Pan e riuscire a sognare e a volare con l’immaginazione.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com