di Giuseppe Malatesta
Fiscaglia. Svolta all’orizzonte per la storica azienda Fante di Fiscaglia, comparto agricolo di proprietà ministeriale divenuto poi parte del patrimonio comunale di Migliaro.
Con i suoi 120 ettari di terreni coltivati a regime biologico, non lontani dal centro abitato, l’Ex Fante costituisce ancora oggi una risorsa per il territorio fiscagliese, ma la sue potenzialità sono state in tempi recenti messe in ombra dallo stato di abbandono dei caseggiati compresi nella proprietà, con oltre 3 mila metri quadrati di eternit in bella vista.
Oggi, grazie al bando di recupero e valorizzazione lanciato ad inizio anno dall’amministrazione comunale, è noto il nome del nuovo gestore si occuperà dell’area, contando su un affidamento della durata di 15 anni e assicurando il versamento di un canone di affitto annuo di minimo 500 euro.
Trattasi della Società Italiana Sementi, azienda a capitale interamente italiano attiva nella produzione e nella ricerca di numerose varietà di prodotto, anche brevettate direttamente. “Sis svilupperà un progetto importante di recupero – illustra il vicesindaco di Fiscaglia Fabio Tosi, sottolineando come “l’intenzione, fin dall’impostazione del bando, è stata quella di andare oltre una mera gestione dei terreni, ricercando le giuste soluzioni per migliorare più situazioni insieme e accrescere il valore della proprietà stessa”.
Ad illustrare invece le prime idee sul da farsi, alcune delle quali particolarmente innovative e ambiziose, è direttamente Mauro Tonello, presidente di Sis. Se i primi mesi vedranno i gestori impegnati nella sistemazione generale dell’area – ferma da 20 anni – e in una prima bonifica del tanto amianto malridotto, entro un anno la previsione è quella di mettere a coltura le prime sementi, grano, soia in primis, e di lanciare un piano di ricerca e sviluppo in loco.
“Non è escluso che una porzione venga destinata al riso, una sperimentazione che ci piacerebbe fare. Potremo contare su un terreno molto sano, partiamo avvantaggiati su questo aspetto”. Quello che, al contrario, costituisce una criticità – che Sis affronterà a testa alta – è la carenza di manodopera professionale. “Che sia locale o meno, oggi chi pur vorrebbe lavorare in agricoltura non ha le competenze per farlo. Il passaggio di conoscenze di padre in figlio è venuto meno e la nostra idea è quello di ripristinare questo flusso promuovendo alla Ex Fante una scuola di formazione in cui i ricercatori formino nuova manodopera qualificata”.
Ferma inoltre l’intenzione di consolidare un legame con il territorio, di creare i presupposti per una rete di imprese e una filiera corta che coinvolga le aziende agricole locali. In questo senso, è nei piani una partnership con un gruppo di giovani aspiranti apicoltori che, se vorranno, potranno legare progetti e start up alla ‘nuova Fante’. Ad incentivare questo legame ideale, la messa a dimora di nuove piante particolarmente gradite alle api, che prenderanno il posto delle vecchie alberature abbattute e che faranno dell’area un luogo di rifornimento di eccellente qualità per le api stesse.
“Un progetto di tale respiro, che guarda al futuro e all’innovazione restando vicino al territorio, è quello che desideravamo per l’ex Fante” conferma Tosi, particolarmente soddisfatto.
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