Cronaca
13 Ottobre 2018
L’associazione che gestisce il canile comunale ha curato e assistito 20 dei 34 animali sequestrati e ora si è costituita parte civile contro l'imputata

A processo per l’allevamento abusivo di cani di razza

di Daniele Oppo | 2 min

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È finita davanti al giudice la donna accusata di abbandono di animali, dopo che nel maggio 2017 le vennero sequestrati 34 cani di razza, tenuti in condizioni igieniche e di salute non adeguate.

La prima udienza si è tenuta il 26 settembre scorso e il processo continuerà il 22 gennaio davanti al giudice Sandra Lepore. L’Avedev, l’associazione che gestisce il canile comunale di Ferrara, si è costituita parte civile tramite l’avvocato Davide Bertasi.

La vicenda è quella del sequestro di 34 cani di razza, avvenuto nei primi giorni di maggio del 2017 in un allevamento abusivo realizzato all’interno di un casolare in campagna, a Viconovo.  In quell’occasione vennero ritrovati 20 Alaskan Malamute, 11 pastori Shetland e 3 volpini di Pomerania, quasi tutti cuccioli sotto i due anni, tratti in salvo dalla Polizia provinciale e dal servizio veterinario dell’Ausl con la collaborazione del canile municipale di Ferrara, quello della Lega Nazionale della Difesa del Cane e del canile intercomunale di Portomaggiore.

Venti cani vennero affidati e ricoverati al canile comunale di Ferrara, gestito dall’associazione Avedev, poi aumentati a 30 per la nascita di 10 cuccioli da una mamma gravida. Gli altri furono ricoverati al rifugio della Lega per la Difesa del Cane di Ferrara e al canile intercomunale di Portoverrara.

“Avevedev ha provveduto alle numerose cure ed agli accertamenti di cui quei cani necessitavano, sostenendone le spese, a conferma delle pessime condizioni in cui versavano”, si legge in una nota dell’associazione che anche per questo ha deciso di costituirsi parte civile che spera che “in caso di assoluzione, i cani affidati non debbano essere restituiti”.

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