Cronaca
17 Luglio 2018
Rigettate le richieste di esclusione delle parti lese, ma anche l'iscrizione della nuova proprietà come responsabile civile

Carife: ammesse le parti civili, ma Bper non sarà della partita

di Redazione | 3 min

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Nonostante l’opposizione dei difensori degli imputati, tutte le parti civili che si erano presentate in tempo utile saranno presenti al processo Carife. È questa la novità più rilevante dell’udienza che si è tenuta nell’aula bunker allestitia presso il centro sociale ‘il Quadrifoglio’ di Pontelagoscuro, l’ultima prima di tornare nelle più abituali sale del tribunale ferrarese.

Le tre ore durante le quali, lo scorso 9 luglio, gli avvocati difensori avevano cercato di motivare l’esclusione delle parti civili non hanno quindi sortito alcun effetto: dai risparmiatori assistiti dal Codacons alle imprese che investirono in titoli Carife, passando per enti come Consob e Bankitalia, le parti lese potranno chiedere conto del danno provocato dal crac di Carife.

Ma se le richieste delle difese non hanno sortito effetto, un discorso simile può valere anche per l’istanza messa in campo dalle parti civili che chiedevano l’iscrizione al processo di Bper (che ha rilevato gli istituti Carife) come responsabile civile. La nuova proprietà infatti, pur non avendo alcuna responsabilità penale, secondo le parti lese potrebbe essere chiamata in causa per saldare i danni causati sotto la precedente gestione nelle sue attuali filiali, ma il collegio del tribunale di Ferrara ha dato parere negativo alla richiesta.

L’ordinanza prodotta con l’ultima udienza risulta quindi molto vicina a quanto già stabilito dal gup Tassoni al termine dell’udienza preliminare, pur indicando in maniera più specifica per quali capi di imputazione potranno chiedere conto le parti civili. Nello specifico, il reato di falso in prospetto vede come parti lese solo gli azionisti che sottoscrissero l’aumento di capitale nel 2011, la bancarotta tutta la platea di azionisti e obbligazionisti e l’aggiotaggio tutti gli azionisti. Non ci saranno parti civili per il reato di formazione fittizia di capitale, mentre per quello di ostacolo alla vigilanza si sono costituite Consob e Bankitalia.

Con la chiusura della fase ‘filtro’ del processo – che prevede la definizione di parti e responsabili civili e il deposito delle liste di periti e testimoni – si aprirà quindi il dibattimento vero e proprio: il prossimo 23 luglio, dopo aver sciolto le riserve sulle istanze istruttorie, i giudici del collegio inizieranno a sentire i periti. L’intenzione di accelerare i tempi di un processo che si annuncia incredibilmente lungo e complesso sembra confermata anche dalla decisione di rigettare una richiesta arrivata nella precedente sessione dai banchi delle difese, ovvero quella di ascoltare tutte le parti lese – quindi l’enorme mole di risparmiatori coinvolti nel crac – durante il dibattimento.

Confermata intanto l’iscrizione come parte civile di una nuova associazione per i consumatori, il Movimento per la Difesa del Cittadino, il cui avvocato Gianni Ricciuti commenta la notizia al termine dell’udienza: “Siamo molto soddisfatti per l’iscrizione dell’associazione: ora si comincia col processo vero e proprio. L’unico rammarico è per il fatto che la banca Bper non è stata ammessa dai giudici come responsabile civile, dopo che anche la procura si era espressa favorevolmente”.

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