Cronaca
10 Luglio 2018
Udienza tecnica al centro sociale Il Quadrifoglio, Lenzi ancora unico imputato a presentarsi davanti ai giudici, scarsa la partecipazione numerica degli azzerati

Processo Carife, parti civili al setaccio delle difese

processo Carife
di Daniele Oppo | 4 min

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processo CarifeSe il processo è già di per sé difficile, a complicare le cose c’è anche la necessità di sbrogliare la matassa delle parti civili che si sono costituite nell’udienza del 18 giugno scorso. È il processo Carife, che lunedì 9 luglio ha visto celebrata un’udienza tecnica, dedicata alle eccezioni che le difese dei 12 imputati hanno sollevato proprio in merito alle parti civili.

Contro le parti civili. Per circa tre ore i giudici hanno ascoltato i motivi di esclusione totale o parziale. O perché per il singolo reato contestato non c’è interesse non essendoci stato un danno diretto: così è per l’ostacolo alla vigilanza, come chiesto anche dalla procura, che riguarda al massimo solo Consob e Bankitalia; così è per il reato di sottoscrizione fittizia di capitale, che non colpì – se davvero si è verificato – azionisti e obbligazionisti. O perché l’interesse sarebbe solo in chi ha sottoscritto l’aumento di capitale da 150 milioni del 2011 – ovvero il fulcro di questo processo – perché solo per loro l’eventuale danno potrebbe dirsi diretto. Sull’aggiotaggio torna invece la distanza tra la linea della procura e quella delle difese: per la prima la condotta era idonea a ingenerare fiducia anche in chi era già azionista, danneggiandolo nel senso che gli avrebbe tolto la possibilità di valutare la cessione delle azioni; per le difese l’esistenza di un danno simile sarebbe tutta da valutare alla luce dell’imputazione, che riguarda la sottoscrizione di nuovo capitale.

Non sono mancate richieste di esclusione per motivi formali riguardanti le deleghe tra avvocati, l’assenza di procure speciali o riferimenti normativi considerati errati, mentre la difesa di Daniele Forin, ex dg di Carife, ha rilevato la necessità di valutare il fatto che c’è un procedimento civile in atto, con richiesta di risarcimento che si sovrapporrebbe con quella presentata in sede penale, quindi il primo processo andrebbe sospeso. Inoltre è stato chiesto di valutare la legittimazione di chi, eventualmente, ha già ricevuto un risarcimento del danno in via stragiudiziale. Quella qui rappresentata è però solo una sintesi delle molte sfaccettature che assume la questione, sulla quale i giudici sono chiamati a mettere un punto fermo nell’udienza del 16 luglio.

Eloquente però quanto detto dall’avvocato Tommaso Guerini (che difende Paolo Govoni e Teodorico Nanni), sulla scelta di non chiedere un termine ulteriore per esaminare le posizioni delle parti civili: “Una scelta fondata sul fatto che siamo consapevoli dell’innocenza dei nostri assistiti, e del fatto che, in tutti i processi bancari fatti in questa regione, a fronte di parti civili che non si sono mai più viste e mai hanno partecipato al processo – e a fronte di avvisi pubblici che hanno richiamato la popolazione alla costituzione ma non hanno ritenuto di informare degli esiti di quelle costituzioni -, tutti gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste, come ritengo accadrà anche in questo processo”.

Esclusi i ritardatari. Un punto fermo è stato però già posto: tutte le richieste di costituzione di parte civile presentata dopo l’udienza del 18 giugno sono state respinte. Il presidente del collegio giudicante, Vartan Giacomelli, ha osservato come il limite temporale era quello, dopodiché il processo ha fatto un passo successivo, quello in cui si deve valutare se siano o meno accoglibili. Nulla da fare dunque per i ritardatari, tempo scaduto.

processo CarifeLenzi unico imputato presente, scarsa partecipazione degli azzerati. Anche questa volta l’unico imputato presente è stato Sergio Lenzi, ex presidente del Cda di Carife. E se sia all’esterno che all’interno continua ad essere schierato l’importante servizio di sicurezza, con tanto di transenna in mezzo alla strada per bloccare una ressa che non c’è, rimane scarsa la partecipazione del pubblico: circa una decina, poco più, gli azzerati ‘irriducibili’ che hanno assistito all’udienza.

Cosa succederà nelle prossime udienze. La prossima data in calendario è quella di lunedì 16 luglio, quando giudici scioglieranno la riserva sull’ammissione delle parti civili, dando lettura dell’ordinanza, e si incomincerà a trattare la questione della citazione del responsabile civile, ovvero Bper, la banca che ha ‘acquistato’ la Nuova Carife.

Nell’udienza di lunedì è stato anche affidato l’incarico a un perito, il dottor Luciano Finotti, specialista in neurologia e psicopatologia forense dell’Usl 5 di Rovigo, per valutare la capacità di stare in giudizio di Ezio Soardi, legale rappresentante di Banca Valsabbina, ovvero l’istituto di credito (insieme a CariCesena) che avrebbe partecipato all’operazione di sottoscrizione fittizia del capitale. L’inizio delle operazioni peritali è stato fissato per il 16 luglio, con la relazione che dovrebbe arrivare entro l’udienza fissata per il 23 luglio, quando dal centro sociale Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro si tornerà finalmente al Palazzo di Giustizia.

Per ora non è stato predisposto un calendario per il mese di settembre, quando si riprenderà dopo la pausa estiva.

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