Tragedia al grattacielo. Una donna di 49 anni ha deciso di farla finita gettandosi dal sedicesimo piano della torre B che si affaccia sulla stazione. Un lancio nel vuoto di circa cinquanta metri. La donna è morta sul colpo.
Il dramma si è consumato poco dopo le 13 di oggi, giovedì 28 giugno. Quando la donna, residente a Vigarano Pieve, ha preso l’auto e ha guidato dall’Alto Ferrarese fino in via Felisatti. Qui è entrata nel grattacielo, è salita fino al sedicesimo piano, ha aperto la finestra della tromba delle scale e si è buttata di sotto.
Prima di compiere l’estremo gesto, meditato già da tempo, ha lasciato la borsetta sotto la finestra del grattacielo. All’interno vi era anche un biglietto, in cui avvisava la famiglia di aver scritto una seconda lettera, lasciata a casa.
La vittima, che lavorava come dipendente pubblico, lascia un marito e tre figlie dai 14 ai 20 anni. Soffriva da tempo di crisi depressive (nella borsa sono stati rinvenuti anche i farmaci antidepressivi) ma nessuno poteva immaginare che sarebbe arrivata a togliersi la vita con un piano di lucida follia.
A dare l’allarme è stata la proprietaria dell’appartamento situato al 16° piano che, rincasando, ha notato la finestra aperta nella tromba delle scale. Quando si è affacciata per richiuderla, ha visto il corpo a terra e ha immediatamente chiamato la polizia.
Sul posto si sono precipitate le volanti e la polizia scientifica. Ma per la donna non c’è stato nulla da fare. Un suicidio cruento che ha gettato la comunità vigaranese, dove la vittima e la sua famiglia erano impegnate anche socialmente nelle attività della parrocchia, in un profondo cordoglio. Appena si è sparsa la voce in paese, la sagra del cappelletto ferrarese, che si tiene in questi giorni proprio a Vigarano Pieve, è stata annullata per lutto.
“Era una bella famiglia, riservata, tranquilla, inserita nella comunità – è il ricordo del sindaco Barbara Paron -. Lei era una persona conosciuta e benvoluta, da sempre insieme al marito e alle figlie faceva la volontaria in parrocchia. È un grandissimo dolore per l’amministrazione, per la parrocchia e per tutta la comunità: molti amici e conoscenti mi hanno chiamata perché non riuscivano a credere che fosse vero. Ho sentito tante testimonianze di affetto e mi unisco ad esse: è una grossa perdita e un profondo dolore”.
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