Mesola
7 Giugno 2018
Prima riunione politica con maggioranza e opposizioni dei due Comuni: "Parere positivo unanime. Prima che ce lo impongano, andiamo incontro a 20 milioni di euro"

Mesola Goro, la fusione vale 20 milioni: “Cogliamo un’occasione senza snaturare le comunità”

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Mesola e Goro. Sarà discusso e votato nei consigli comunali entro fine mese il processo di fusione tra i Comuni di Mesola e Goro, che – come appreso in anteprima da Estense.com – hanno avviato l’iter di accorpamento che darà vita ad un nuovo municipio da oltre 10 mila abitanti. Ad illustrare convinti le prossime tappe sono i sindaci Gianni Padovani e Diego Viviani, a margine dell’incontro tra le rispettive giunte e i capigruppo di opposizione e di maggioranza dei rispettivi consigli.

Un incontro in cui la fusione raccoglie il parere positivo unanime di tutti gli intervenuti (assente il gorese Morinelli), risultato che getta le basi per una discussione che nelle prossime settimane sarà allargata a cittadini, associazioni (anche di categoria), rappresentanze della società civile e delle imprese, compreso il comparto pescatori, stakeholder molto influente del territorio.

“Avviamo così un processo di condivisione che ci porterà a illustrare direttamente ai cittadini quella che noi consideriamo un’opportunità da cogliere” commenta Padovani. “Una cosa è certa: non si è deciso nulla di definitivo. Come è doveroso incontreremo le nostre comunità, per discuterne e evidenziare i vantaggi che ne deriverebbero”.

Vantaggi sostanzialmente economici. “Secondo i dati forniti dalla Regione è previsto un contributo di 1 milione 950 mila euro all’anno per dieci anni. Ciò vuol dire – conteggia il primo cittadino mesolano – venti milioni per i territorio, risorse importanti che ora non abbiamo e che ci permetterebbero di rafforzare i servizi e migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini: già un dato simile dovrebbe far capire che questa è un’opportunità da non perdere”.

E ben consci che a frenare tutto potrebbero subentrare sentimenti di mero campanilismo, non saranno certamente le affinità identitarie, culturali e storiche il cavallo di battaglia degli amministratori locali in questa ‘campagna’: “I mesolani restano mesolani, i goresi… goresi. Non chiediamo di snaturare le singole comunità, non lavoreremo certo per questo. Vogliamo semplicemente cogliere un’opportunità, considerato anche che tra qualche anno potrebbe configurarsi una fusione obbligatoria, imposta dall’alto e senza nessuna compensazione economica”.

Probabilmente a fine anno, come ipotizzato, i cittadini saranno chiamati alle urne per un referendum consultivo “direi, in concomitanza con quelli di Ostellato e Fiscaglia” dice Padovani, che a proposito di Comuni vicini di casa esclude che si possa allargare una fusione a Codigoro e/o Lagosanto, almeno in questa fase: “Significherebbe affossare in partenza il progetto, credo sia necessario procedere per piccoli passi, un po’ alla volta”.

Lo studio di fattibilità, la prima pietra del processo di fusione, è stato in parte anticipato già nel corso della prima riunione istituzionale. Elaborato dallo Studio Poleis di Ferrara, porta la firma di Beppe Rovatti, consulente esperto in comunicazione pubblica, politiche locali e forme associative dei Comuni.

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