Attualità
28 Maggio 2018
Il fantino ha dominato la gara su "Preziosa Penelope" e fa il bis in piazza Arisotea. Contestazioni da Santo Spirito con lancio di bottiglie

Un Palio… “Tremendo”, Francesco Caria vince la corsa dei cavalli per San Paolo

di Redazione | 3 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

“E tanto già lo so che il Palio sarà Tremendo”. È il grido di esultanza al termine della Corsa dei Cavalli del Palio di Ferrara che si tinge dei colori bianconeri di San Paolo. A decretare il trionfo del rione dell’Aquila sulla Ruota sono infatti il fantino Francesco Caria detto “Tremendo” sulla cavalla “Preziosa Penelope”.

Per lui una corsa tutta in testa, senza essere particolarmente infastidito dagli avversari, che si sono fatti vedere con Santo Spirito e Santa Maria in Vado, ma senza riuscire realmente a infastidire la cavalcata verso il traguardo di “Tremendo” che bissa il successo ottenuto nel 2011 per i gialloblu.

La mossa che ha dato il via alla gara più attesa del Palio è stata parecchio agitata e caratterizzata da piccoli problemi tecnici. Dopo l’estrazione – che ha decretato l’ordine di entrata di San Paolo, Santo Spirito, Santa Maria in Vado, San Benedetto, San Giovanni, San Luca, San Giorgio e San Giacomo – il mossiere Davide Busatti, alla sua seconda esperienza sul verrocchio di piazza Ariostea, ha faticato non poco a mantenere l’ordine di partenza.

All’inizio è San Luca che fatica a mantenere la posizione, poi San Giacomo tarda ad entrare nel canapo, ma la più esuberante è proprio il nero mezzosangue di San Paolo che con le sue continue impennate aveva già creato scompiglio durante le prove del giorno precedente. Una vera e propria ammucchiata che costringe lo starter – contestato dal pubblico per la difficoltà nel gestire l’allineamento – a far uscire tutti dai canapi.

Dopo la prima falsa partenza, i cavalli e i loro ‘dominatori’ scalpitano per rimettersi in posizione ma proprio in quel momento il canapo cede e frana a terra, obbligando gli organizzatori alla sua sostituzione. Sistemato il problema tecnico, la seconda partenza è quella buona che vede subito Caria – alla sua nona cavalcata, un record di presenze – prendere il comando della corsa, tallonato da Simone Mereu su Tiepolo e da Andrea Coghe su Briccona da Clodia.

Il dominio bianconero è totale tra i fischi dei contradaioli di Santo Spirito, che contestano al fantino dell’Aquila di aver tirato per la giubba il campione della Granata Svampante. In effetti un contatto tra i due alla corda c’è stato (“una gomitata” sentenzia Caria) che non ha comunque precluso l’esito della gara. Con la rabbia dei contradaioli gialloverdi che al termine della corsa hanno lanciato un paio di bottiglie di plastica come forma di protesta, subito sedata dalle forze dell’ordine.

Il Palio d’oro del cinquantesimo anniversario va dunque al rione cittadino che risultò vittorioso anche nel 2014 e che poco prima aveva già festeggiato grazie al successo di Elena Bonafè nella Corsa delle Putte.

“E’ stata una corsa entusiasmante – esclama il fantino al termine della corsa – vinta col cuore. Quando ho visto che ho preso la testa della gara non volevo più perderla. E’ il secondo Palio che vinco, ma questo l’ho vinto perché l’ho voluto davvero, ci credevo davvero tanto. Dedico la vittoria a tutte le persone che credono in me, a mia moglie Daniela e al mio figlioccio che ho appena battezzato”.

“L’avevo detto che era tremendo! – scherza il responsabile dei cavalli Andrea Zambonati -. Francesco se lo merita, entrambi i cavalli erano perfetti e lui ha preso la decisione giusta di scegliere Penelope. Il cinquantesimo lo portiamo a casa noi”.

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